In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
La tenuta di Carignano è stata, con ogni probabilità, inizialmente formata dai Marchesi Lampugnani, poiché nel XVII secolo erano feudatari di Carignano e Felino. I Lampugnani, di origine milanese, compaiono a Parma nel 1532, ma già alla fine del XVII sec. a Carignano era subentrata la nobile famiglia Cervi, di origine mantovana e residente a Parma dalla seconda metà del XIV secolo.
Ai primi del '600 fu la famiglia Cervi a sviluppare il giardino e la dimora. Nei primi del '700 ne divenne proprietario Giuseppe Cervi professore di medicina dell'Università di Parma, protomedico di Elisabetta Farnese e di Re Filippo a Madrid, dove fondò e presiedette l'Accademia di Medicina e Fisica. Nell'800 ne divenne proprietario Camillo Zileri-Dal Verme creato Conte da Maria Luigia nel 1836. Subentrarono poi nella proprietà varie famiglie, la villa fu venduta infine al Conte Edilio Raggio, che la donò, quale regalo di nozze, alla figlia, N. D. Fortuny, sposatasi al Marchese Luigi della casata dei Malenchini: una antica famiglia originaria di Val Malenco, passata in Toscana nel XVII.
Di essi, Vincenzo costituì l'anima del Risorgimento italiano in Toscana. Fu presente ai fatti d'arme di Novara, Curtatone e Solferino; aiutò la preparazione dei Mille di Garibaldi; fu nominato infine Senatore e Marchese da Re Umberto I. Di cospicua mole, edificata su grandi linee a pianta rettangolare, a un solo piano nobile oltre il piano-terreno e l'ammezzato, la villa è stata costruita e ampliata in epoche diverse. Il corpo centrale a 5 fine-stre, con portone e balcone sovrastante, sta a indicare una primitiva costruzione secentesca: i due corpi laterali arretrati, che allungano sensibilmente la facciata, sono di epoca ottocentesca. Di particolare inte-resse sono le tre sale laterali con volte totalmente decorate, opera del pittore Cesare Baglioni e dei sui allievi: il Baglioni fu al servizio della Corte Farnese, lavorò intorno al 1600 nel Castello Ducale e morì a Parma nel 1611. Splendida la Terza sala di sicura fattura del Baglioni: nell'ovale centrale, due figure femminili con un cuore fra le loro mani riunite e il motto Infonde gratiam aperietur cor meum. Il resto della volta presenta quattro grandi bellissimi ovali di paesaggi e una fantasia di daini, uccelli, pappagalli, delfini, cani, civette.
Il percorso comincia con una passeggiata nel Giardino romantico, continuando nel parco modellato co-me giardino all'italiana fino al grande viale costeggiato da siepi e fiori. Prosegue poi con la visita nella dimora storica. Si visiteranno le sale affrescata e le sala di servizio. L'apertura nelle Giornate FAI è una splendida occasione per riportare l'attenzione sulle splendide Ville del parmense, con l'obbiettivo di un più ampio e strutturato percorso di conoscenza e di valorizzazione sistemica. La Villa, inoltre, rappresenta da secoli per la località di Carignano il centro della comunità, non solo per l'azienda agricola, ma anche per il grande parco curato dai cittadini del luogo.