Sul poggio di Carona, la vita scorre da secoli. Nel 1248 Bertrando Rossi edificò sulla collina fornovese, dove già era presente un cappella, il “Castello di Fornovo”: la nobile famiglia mantenne la proprietà anche nei secoli successivi, nonostante i tentativi di assedio e occupazione. Insieme al periodo rossiano la stratificazione storica di Carona registra un fondamantale passaggio con la costruzione della Villa, agli inizi del XVIIl, ad opera dei Gesuiti. ll Collegio dei Nobili di Parma, diretto appunto dai Padri Gesuiti, dal 1604 utilizzò questa dimora come villeggiatura. Dopo un periodo di chiusura, la villa venne riaperta nel 1831, con decreto della Duchessa di Parma Maria Luigia, e unificato al Collegio Lalatta con il nome di Collegio Maria Luigia : Villa Carona divenne la residenza di pochi allievi e sede estiva dei dirigenti del nuovo Istituto educativo e rimase tale fino alla seconda guerra mondiale. In seguito i locali annessi divennero residenza di diverse famiglie, mentre, dal 1943 al 1945, la struttura venne occupata da soldati. La struttura della villa è caratterizzata da un ampio fabbricato di 3 corpi disposti a U con lunga facciata a tre piani interrotta da un loggiato a 3 arcate. Due corpi laterali a due piani delimitano un cortile interno, completato sullo sfondo da una cappella ora in rovina. Grande attenzione venne data dai Gesuiti alla parte esterna, alla cura del verde, che divenne parte integrante della struttura e della vita di quanti l'abitavano.