Alle pendici del monte Musinè è conservato uno dei più importanti complessi residenziali extraurbani di epoca romana del Piemonte. I reperti consentono una datazione tra gli inizi del I sec. d.c. ed il IV sec. d.c. la posizione dominante su un pendio ben esposto e panoramico e l'accuratezza nella realizzazione delle strutture murarie e delle finiture ne fanno un esempio di estremo interesse di villa padronale, forse proprietà di un personaggio legato alla gestione dei dazi doganali che avevano un punto di esazione poco più in basso, lungo la strada del Monginevro, presso la statio ad fines cottii (località Malano di Avigliana). Gli scavi archeologici hanno messo in luce il complesso esteso su una superficie di circa 5000 mq che doveva essere attivo nello sfruttamento di un'ampia porzione del territorio circostante. le ultime campagne di scavo non hanno ancora completato l' indagine dell'insediamento e sono necessari interventi di restauro e manutenzione.
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Alle pendici del monte Musinè è conservato uno dei più importanti complessi residenziali extraurbani di epoca romana del Piemonte. I reperti consentono una datazione tra gli inizi del I sec. d.c. ed il IV sec. d.c. la posizione dominante su un pendio ben esposto e panoramico e l'accuratezza nella realizzazione delle strutture murarie e delle finiture ne fanno un esempio di estremo interesse di villa padronale, forse proprietà di un personaggio legato alla gestione dei dazi doganali che avevano un punto di esazione poco più in basso, lungo la strada del Monginevro, presso la statio ad fines cottii (località Malano di Avigliana). Gli scavi archeologici hanno messo in luce il complesso esteso su una superficie di circa 5000 mq che doveva essere attivo nello sfruttamento di un'ampia porzione del territorio circostante. le ultime campagne di scavo non hanno ancora completato l' indagine dell'insediamento e sono necessari interventi di restauro e manutenzione.