
Narrate, gente, la vostra terra: ascolta il racconto di Alessi Incerti
Arroccato a uno sperone roccioso, in posizione panoramica e inaccessibile nella valle del Marecchia, sorge San Leo, uno dei borghi più importanti e pittoreschi del Montefeltro. Montefeltro, deriva appunto da Mons Feretri, che è il nome di questo monte roccioso, sulla cui sommità sorgeva un tempo romano dedicato a Giove Feretro (nel luogo oggi occupato dal Duomo di San Leo). Il nome del borgo deriva invece dal santo dalmato che nel IV secolo evangelizzò la zona, diventandone il primo vescovo.
Sin dal medioevo, nel punto più alto sorge la Rocca, maestosa e inespugnabile. Dopo diversi crolli e trasformazioni, assunse l’aspetto attuale grazie alla trasformazione voluta da Federico da Montefeltro. Fu Francesco di Giorgio Martini, poliedrica figura del rinascimento, celebre architetto e pittore (nonché ingegnere e scultore), a trasformare la rocca in uno dei più compiuti e significativi esempi di architettura fortificata rinascimentale. All’architetto senese sono attribuiti i due torrioni cilindrici e la lunga cortina che li congiunge, oltre al puntone triangolare, simile a una prua di una nave, rivolto verso valle. Il complesso fortificato, con strutture di epoche differenti, si completa con una serie di piazzali che raccordano i vari corpi di fabbrica posti a quote differenti. Utilizzata per lungo tempo come carcere - nota è la vicenda del conte di Cagliostro, condannato per eresia nel 1791 - la rocca fu infine impiegata come caserma militare fino al 1915.
Più in basso sorge il borgo, al centro del quale si trova la pittoresca Piazza Dante: vi si affacciano il Palazzo Municipale, residenza dei conti di Montefeltro e duchi di Urbino, Palazzo Mediceo, oggi occupato dal Museo di Arte Sacra, e Palazzo Severini Nardini che ospitò San Francesco nel 1213, quando ricevette in dono il Monte della Verna. Mentre i palazzi furono ammodernati in epoca rinascimentale, le due chiese conservano intatto il loro aspetto romanico: la pieve, del X secolo, e il Duomo che fu terminato nel XIII secolo con decorazioni e archetti pensili di derivazione lombarda. Isolata in uno spiazzo panoramico, sorge la torre campanaria, di probabile origine bizantina.
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