Nell’entroterra di Lavagna, parallela alla costa ligure, si trova la Val Fontanabuona. Da qui, una tortuosa strada sale al borgo di Roccatagliata, le cui origini antiche vengono rievocate ogni anno nella festa di San Lorenzo, con sbandieratori e danze in abiti medievali.
Il borgo, costruito nell’XI secolo presso un sito già occupato in epoca romana, sorge lungo una delle direttrici commerciali che dalla Liguria vanno verso la Pianura Padana. Grazie alla sua posizione dominante sulla valle del Neirone divenne feudo dei Fieschi, conti di Lavagna, che dal 1173 ne edificarono il castello. La riscossione dei pedaggi alle carovane dirette verso la Val Trebbia fece fiorire il feudo. Lo stesso Dante nella Divina Commedia diede voce a Ottobono Fieschi, conte di Lavagna, che, divenuto papa nel 1276, rievocò l’appartenenza alla sua terra natale.
Nel XV secolo, i feudi dei Fieschi furono attaccati dai Visconti e il castello fu venduto ai Genovesi. Nel 1477, per evitare il rischio di perdere lo strategico maniero, ne fu ordinata la demolizione. Oggi, nel luogo dove ne restano i ruderi, si trova un parco archeologico in stato di abbandono.
Ai confini dell’abitato, in cui resta qualche edificio storico con tetto in ardesia (pietra estratta nelle cave locali), c’è la chiesa di San Lorenzo, costruita nel 1328 dal Cardinale Luca Fieschi nel luogo dove sorgeva la cappella del castello. Proprio nel giorno del Santo Patrono, il 10 agosto, Roccatagliata si anima celebrando le sue origini medievali: il corteo storico in abiti tradizionali è a accompagnato da danze e sbandieratori. L’altro appuntamento da non mancare è la sagra della patata che rievoca le attività che il sacerdote Michele Dondero esplicò nel settore dell’agricoltura, quali la bonifica di terreni montani e l’inizio della coltivazione della patata (fine Settecento) in Liguria.
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