In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
Pisticci sorge sulla cresta argillosa del monte Finese, immersa in un paesaggio dai versanti irregolari con profonde scanalature, i calanchi. L'abitato urbano è dislocato sulle tre vette del monte Finese: Serra Cipolla, attuale centro storico con i rioni Terravecchia e Dirupo, Serra Monte Corno con l'antico nucleo abitativo del Casale sede di un centro monastico prima bizantino poi basiliano infine certosino, Serra San Francesco con il convento francescano di Santa Maria delle Grazie.
A Pisticci, il dissesto idrogeologico e le frane, soprattutto quella del 9 Febbraio 1688 nella notte di Santa Apollonia, hanno influenzato lo sviluppo urbanistico. La frana causò lo spostamento della parte sud-occidentale di Serra Cipolla, causando vittime e dividendo il centro storico in due: Rione Terravecchia in alto e il rione Casalnuovo, detto "Dirupo", ai suoi piedi. Questo evento ha portato a cambiamenti nelle tecniche edilizie, sostituendo l'originario "impianto a corte" con case affacciate su un cortile centrale con "l'impianto a schiera solidale". Le abitazioni bianche a capanna, chiamate "làmmie", si dispongono l'una accanto all'altra, riflettendo una nuova architettura cittadina.
Nel rione Terravecchia si staglia la Chiesa Madre, di impianto romanico pugliese, edificata nel 1455 dedicata ai santi Pietro e Paolo, con la sua facciata caratterizzata da una grande arcata cieca a tutto sesto sormontata dalla maestosa cupola emisferica e dal campanile duecentesco. Poco distante, a linea d'aria, sorge la Cappella dell'Annunziata, del 1444, a navata unica a pianta rettangolare coperta da tetto a doppio spiovente, con un portale d'accesso in pietra calcarea impreziosito da due colonnine sormontate da capitelli di stile corinzio e trabeazione di formelle a motivo vegetale. Nel Dirupo, la Chiesa dell'Immacolata Concezione, fondata intorno 1544, dalla pianta a croce latina, presenta un altare barocco, una stupenda tela della Vergine ed un prezioso soffitto ligneo del ‘700 dipinto a tempera a forma di carena di nave, il cui andamento ricurvo è in armonia con la facciata.
In una giornata primaverile a Pisticci, il visitatore che esplora il centro storico tra stradine, salite e discese, si troverà circondato da numerose chiesette, antichi palazzi, i resti di un castello e vecchie "lammie" che custodiscono segreti, leggende e tradizioni. Durante le giornate FAI DI Primavera, i volontari FAI di Pisticci sveleranno questi affascinanti racconti ai partecipanti, seguendo un percorso che parte dalla panoramica piazza XI febbraio, in Terravecchia, su cui si affaccia la maestosa Chiesa Madre. Il cammino continuerà attraverso il Palazzo De Franchi, la Cappella dell'Annunziata e i resti del Castello normanno, per poi concludersi nel suggestivo rione Dirupo con la visita alla Chiesa della Immacolata Concezione. Un autentico labirinto di strade, quasi mai piane, costeggiate da bianchi filari di "làmmie" case con copertura a capanna completa l'esperienza.
Volontari di Pisticci -Gruppo Fai di Pisticci e della Valle dei Calanchi