Giornate FAI di Primavera
Sabato 23 e domenica 24 marzo 2024
PARCO ARCHEOLOGICO DELL'AREA URBANA DI METAPONTO

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METAPONTO, MATERA

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PARCO ARCHEOLOGICO DELL'AREA URBANA DI METAPONTO

In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.

L'area di Metaponto è la zona archeologica più importante della Basilicata. La città antica fu fondata da coloni greci provenienti dall'Achea intorno al VII secolo a.C. in una zona fertile fra i fiumi Bradano e Basento. Dominava la pianura che oggi è conosciuta come Metapontino, centro nevralgico della Magna Grecia e oggi area ricca di importanti testimonianze archeologiche. Divenne un importante centro commerciale grazie in particolare al commercio del grano, la spiga d'ora era raffigurata sulle sue monete e divenne il simbolo della città.

Le fonti antiche riferiscono per Metaponto più fondazioni con ecisti differenti (Daulio tiranno di Crisa, Leucippo, Metabos) avvenute sul luogo, ormai abbandonato, dove in precedenza si erano insediati i Pilii di ritorno da Troia. Un centro misto greco-indigeno è realizzato in località Incoronata di Pisticci, un terrazzo sulla destra del fiume Basento, già nel corso dell'VIII sec. a.C.: ma questa prima esperienza sembra esaurirsi già verso la fine del VII sec. a.C. probabilmente in conseguenza dell'insediamento di genti venute dal Peloponneso a Metaponto e della loro penetrazione verso l'interno ai danni degli Enotri. Gli Achei arrivano a fondare la nuova città sollecitati dai Sibariti per limitare il processo di espansione della vicina Taranto nella ricca piana del Bradano e del Basento.

Della città greco-romana, che aveva un perimetro di circa 7 Km ed un'area di 150 ettari, sono visibili il reticolo stradale, il santuario, l'agorà con l'ekklesiasterion-teatro, il quartiere ceramico ed il castrum. Tra il VI e la prima metà del V secolo a.C. Metaponto sviluppa prima un regolare impianto urbano ad assi ortogonali e con isolati stretti e lunghi. L'area sacra viene dotata dei monumenti più significativi: il santuario urbano, parte dell'agorà e l'asse viario nord-sud su cui s'imposta l'intero impianto urbano. L'area sacra è caratterizzata da edifici templari in stile dorico (Tempio di Hera e tempio di Apollo) e ionico (tempio di Artemis) e da un sacello probabilmente dedicato ad Atena, realizzati dal VI al V secolo a.C. Nell'agorà si distingue l'imponenza architettonica del teatro che nel IV secolo a.C. sostituisce un edificio arcaico destinato alle assemblee cittadine. A ridosso della linea ferroviaria, si sviluppa l'area del Castro Romano, realizzato tra l'agorà e la linea delle mura orientali, probabilmente per ospitare la guarnigione militare romana durante le vicende belliche del III sec. a.C., prima della sconfitta definitiva ad opera dell'esercito cartaginese guidato da Annibale.

COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?

Il percorso delineato interessa l'intero parco dal santuario urbano all'agorà. Saranno visibili e descritte le tracce dei diversi monumenti che hanno segnato la vita civile e religiosa della colonia, dalla fondazione fino alla conquista romana del III sec. a.C. L'evento rientra nelle attività del progetto FAI Ponte tra Culture - Matera coordinato dall'archeologo Dimitris Roubis, professore incaricato di "Metodologie della Ricerca Archeologica", di "Archeologia del paesaggio" e di "Archeologia della Magna Grecia" presso i corsi di studio dell'Università della Basilicata (sede di Matera). Oltre alla visita guidata attraverso il percorso consueto, sarà offerto un approfondimento sulle nuove indagini condotte dal prof. Roubis, direttore scientifico degli scavi, che hanno portato alla scoperta di un complesso termale e di una Basilica paleocristiana.

Testo scritto da Delegazione FAI della Costa Jonica

Iniziative speciali

L'apertura speciale rientra nelle attività del progetto FAI Ponte tra Culture - Matera coordinato dall'archeologo Dimitris Roubis, professore incaricato di “Metodologie della Ricerca Archeologica”, di “Archeologia del paesaggio” e di “Archeologia della Magna Grecia” presso i corsi di studio dell’Università della Basilicata (sede di Matera). L’apertura straordinaria, oltre alla visita guidata attraverso il percorso consueto, offrirà un approfondimento sulle nuove indagini condotte dal prof. Roubis, direttore scientifico degli scavi, che hanno portato alla scoperta di un complesso termale e di una Basilica paleocristiana. 

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