Il complesso, denominato Gran Priorato di Sant’Andrea, sorge appena all’esterno dell’agglomerato urbano di Piazza Armerina e si presenta come un insieme articolato di volumi chiusi e compatti. I pochi resti dell’antico cenobio dei canonici sono inglobati in un edificio annesso, ma non attaccato come in origine, alla chiesa. Questa è invece rimasta integra ed è tuttora leggibile nella sua morfologia originaria: una ecclesia munita, a navata unica con transetto sporgente e abside centrale affiancata da due laterali. La facciata si apre sulla valle con una scalinata sull’irta scarpata; l’ingresso alla chiesa avviene infatti dagli accesi laterali sulla spianata meridionale. La robusta massa muraria è dominata dal campanile quadrato, che ne esalta l’aspetto compatto interrotto solo dalle essenziali aperture. La scala che sale al campanile consente l’accesso al claristorio, in parte ancora esistente.
L’interno della chiesa conserva un notevole apparato di affreschi, che vanno dal sec. XII fino agli inizia del sec. XVI; questo insieme costituisce un documento importante per l’evoluzione della pittura medievale in Sicilia, e dei suoi rapporti con la produzione artistica italiana ed europea. La struttura architettonica della chiesa, come la decorazione scultorea e gli affreschi nonché il corredo delle suppellettili, testimoniano la ricchezza del sito e l’intensità dei rapporti economici, politici e culturali intrattenuti per secoli da coloro cui fu affidato il complesso del Gran Priorato di Sant’Andrea. Dal 30 novembre la chiesa 1148 la chiesa, edificata nell’ultimo decennio del sec. XI, e le relative pertinenze furono affidate da Simone Aleramico, congiunto del re Ruggero II e capo supremo dell’esercito normanno, all’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Nel medioevo la città di Piazza Armerina era un importante incrocio dei principali assi viari che attraversavano la Sicilia e pertanto, all’epoca delle crociate, fu sede di diversi ordini militari e cavallereschi. Proprio a Sant’Andrea i pellegrini e i crociati, non solo di Sicilia, si davano convegno per imbarcarsi verso la Terra Santa da Gela ovvero da altri porti siciliani.
Ancor oggi la chiesa Sant’Andrea è sede della Delegazione di Piazza Armerina dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme ed è un luogo frequentato da turisti e pellegrini; il complesso presenta infatti notevole potenzialità di sviluppo, soprattutto dopo la recente conclusione dei lavori di restauro dell’edificio. Oltre la vocazione a sede privilegiata di eventi culturali, nella chiesa si svolgono importanti celebrazioni religiose, soprattutto legate alla attiva presenza dei cavalieri del Santo Sepolcro. Tra gli eventi ricorrenti si segnala quello che si svolge ogni anno nella mattina del Venerdì Santo: dal centro della città si snoda un partecipato pellegrinaggio, che ha simbolicamente valore come visitare i luoghi della Passione di Cristo a Gerusalemme; a questo rito, caratterizzato dal “canto dei sette salmi”, partecipa il vescovo della diocesi di Piazza Armerina insieme ai cavalieri del Santo Sepolcro, il clero, le confraternite e moltissimi fedeli (e non) provenienti non soltanto dalla città ma anche dal territorio limitrofo e da altri centri della Sicilia.
Se la città di Piazza Armerina è nota in tutto il mondo per i mosaici della Villa Romana del Casale, grazie alle potenzialità del complesso del Gran Priorato di Sant’Andrea e dei suoi affreschi medievali, si potrà coniare lo slogan: PIAZZA ARMERINA, NON SOLO MOSAICI!