In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
Palazzo Marucelli Fenzi sorge su via San Gallo, una strada che deve la sua importanza non solo alla sua posizione strategica, poiché collegamento fra il borgo di San Lorenzo e porta San Gallo, ma anche alla vicinanza con un'altra, fondamentale arteria, quella di via Larga, oggi via Cavour. È qui che le più importanti famiglie fiorentine, a partire dal XV secolo, vollero vedere celebrate le proprie glorie attraverso l'erezione di magnifici palazzi; una fra tutte, quella dei Medici.
L'edificazione di palazzo Marucelli Fenzi si deve alla famiglia Castelli, che nel corso del XVI secolo si era arricchita con il commercio di filati e zafferano. I lavori di costruzione si prolungarono nel tempo e solo nel 1626 fu identificato come nuovo architetto Gherardo Silvani. Alla metà del XVII secolo il palazzo passò nelle mani dei Marucelli che lo ampliarono, dotandolo inoltre della famosa biblioteca la cui ala fu progettata da Alessandro Dori. Con la morte dell'ultimo erede il palazzo andò prima ai Brunaccini e poi al famoso imprenditore Emanuele Fenzi che lo dotò di un salone per feste e di una scala monumentale. Dal 1971 il palazzo è di proprietà dell'Università di Firenze.
Già dalla metà del XVII secolo, palazzo Marucelli Fenzi doveva apparire come uno degli edifici più belli di tutta la città. La sua ampia facciata tipicamente ‘alla fiorentina', con l'intonaco che si alterna a elementi architettonici e decorativi in pietra serena, fu progettata dall'architetto Gherardo Silvani. Alle finestre inginocchiate del pian terreno, sormontate da classici timpani triangolari e idealmente sostenute da piccole tartarughe in bronzo, si alternano al piano nobile finestre timpanate a centina. Assolutamente nuovo è l'inserimento dei due satiri-telamoni realizzati da Raffaello Curradi a sostegno del terrazzino al primo piano. Fra le due mostruose figure di sapore buontalentiano, fu posto nell'Ottocento lo stemma della casata dei Fenzi, che qui vollero commemorare l'inaugurazione della tratta ferroviaria Firenze-Livorno, della quale furono i principali finanziatori. All'interno del complesso lavorarono al servizio dei Marucelli artisti come il pittore Sebastiano Ricci e lo scultore Giovanni Baratta che, nell'appartamento del cavaliere Ruberto al piano terreno, hanno lasciato uno straordinario ciclo decorativo, vera primizia del nascente stile rococò.
Ai visitatori verrà proposto un percorso di visita che si svilupperà dagli appartamenti monumentali del piano terreno, con la Sala d'Ercole, la Sala della Giovinezza al bivio e quella dell'Amore punito, con i sublimi affreschi di Sebastiano Ricci e gli stucchi di Giovanni Baratta, fino a raggiungere il piano nobile tramite lo scalone monumentale per accedere alla sala da ballo, oggi aula Magna del Dipartimento SAGAS. Seppur il palazzo e alcuni degli ambienti siano regolarmente visitabili su richiesta, alcune stanze risultano inaccessibili ai visitatori esterni in quanto adibiti a luoghi di studio e uffici. La prossima edizione delle giornate FAI di primavera sarà dunque la giusta occasione per ammirare la bellezza di questi spazi e per conoscere la storia di un palazzo tanto importante per la storia fiorentina ma ancora tutto da scoprire.
Visite speciali riservate ad Iscritti FAI a cura di Anna Flavia Rosati e di Gianmarco Ferrarelli del Dipartimento SAGAS dell'Università degli Studi di Firenze:
- sabato 23 Marzo, ore 12 e 14
- domenica 24 marzo, ore 12 e 16
per informazioni scrivere a : segreteriafaitoscana@fondoambiente.it
Apprendisti Ciceroni Istituto Statale d'Istruzione Superiore Tecnica e Liceale "Galileo Galilei", Firenze