Per gli iscritti FAI riduzione del 25% per la visita di Palazzo Butera a Palermo
Il Palazzo Butera è un complesso monumentale di Palermo situato all'interno del quartiere storico della Kalsa. Il palazzo è ben visibile dal porto grazie all'accentuata bicromia dei prospetti che ne evidenzia in lontananza il profilo. Insieme con la prospiciente Porta Felice costituisce la quinta scenica di ingresso alla città di Palermo.
In questo momento storico, di fronte al dramma della migrazione, l’Europa spesso reagisce mettendo in crisi la propria identità e le proprie radici. Il valore che può salvare l’identità europea è invece l’accoglienza, e proprio la Sicilia, con la sua storia millenaria, può rappresentare un punto di partenza per ripensare l’identità europea. Lungo l’arco di tremila anni, la civiltà siciliana si è costruita sulla base di movimenti migratori, a partire dalle popolazioni che navigavano nel Mediterraneo, come i coloni fenici e greci dell’età antica, fino agli esodi dei monaci bizantini, alle dominazioni dei califfi aghlabiti e fatimiti. Governata da Palermo, da re normanni o da viceré inviati dalla Corona aragonese, la Sicilia è diventata nel tempo una culla delle differenze. I segni di questa stratificazione storica e culturale sono tangibili alla Kalsa, quartiere del centro storico di Palermo che affaccia sul mare. Nell’antica strada principale del quartiere si trova Palazzo Butera, acquistato da Massimo e Francesca Valsecchi nel 2016. I nuovi proprietari hanno finanziato un restauro integrale del palazzo, strutturale e artistico, e un progetto architettonico e museografico, con l’intenzione di aprire il bene monumentale alla fruizione pubblica.
Palazzo Butera ospita le collezioni di Massimo Valsecchi e Francesca Frua De Angeli. La formazione della raccolta è avvenuta a Londra, nell’arco degli ultimi cinquant’anni ed è stata definita di recente, in una prestigiosa rivista internazionale, “the least known private holding of great art in London” (Susan Moore, ‘Apollo’, giugno 2016). Attualmente gran parte della collezione si trova in prestito al Fitzwilliam Museum di Cambridge e all’Ashmolean Museum di Oxford. Fondata su un’idea, la collezione è un esperimento: le opere raccolte rappresentano i vertici della produzione artistica di diverse epoche storiche e di varie culture. Per Massimo e Francesca Valsecchi, l’arte ha infatti un profondo valore educativo. Attraverso accostamenti di oggetti di culture ed epoche diverse, si può educare uno sguardo a comprendere le differenze culturali.