I Luoghi del Cuore
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MUSEO CIVICO FELTRE

FELTRE, BELLUNO

590°

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MUSEO CIVICO FELTRE
L’istituzione del Museo civico di Feltre fu votata dal Consiglio comunale per acclamazione il 15 giugno 1903, a seguito dell’appello della nobildonna Antonietta Guarnieri Palazzo Villabruna, sede del Museo civico in una foto d'epocaDal Covolo la quale aveva donato alla città il primo nucleo di materiale eterogeneo, soprattutto dipinti, manufatti d'arte popolare, di artigianato religioso e memorie patrie . Numerosi cittadini, accogliendo l’invito del sindaco Ferruccio Bonsembiante, conferirono oggetti e documenti. La raccolta, collocata nella Sala detta del Maggior Consiglio del palladiano Palazzo della Ragione, fu inaugurata il 20 settembre dello stesso anno. Nel 1922 la collezione trovò una nuova, più ampia sede, nel cinquecentesco Palazzo Villabruna, in Via Lorenzo Luzzo, vicino a Port’Oria. L’edificio acquistato dal Comune di Feltre dai fratelli Francesco e Giacomo Villabruna, grazie a un contributo ministeriale, “aveva una rilevanza storica precisa, poiché era stato ricostruito dopo le distruzioni cambraiche (1509-1510) su preesistenze tardo gotiche” (F. Lanza) ancora visibili. Date le pessime condizioni dello stabile, furono necessari notevoli lavori di restauro curati da Alberto Alpago Novello, il quale cercò di mettere in rilievo le diverse impronte lasciate dal succedersi delle epoche, senza uniformare la struttura ad un unico stile. Nel 1924 il Museo ebbe in deposito la preziosa raccolta donata dal conte Jacopo Dei al Seminario Vescovile di Feltre. La pinacoteca si arricchì nel 1927 di due importanti opere d’arte, concesse in deposito dalla Soprintendenza alle Gallerie di Venezia: la pala di Cima da Conegliano “Madonna con il Bambino, San Vittore e San Dionisio” della Parrocchiale di Zermen, acquistata dallo Stato nel 1898, e la “Madonna con il Bambino tra San Vito e San Modesto” di Lorenzo Luzzo, trafugata nel 1910 dalla Parrocchiale di Caupo e recuperata due anni dopo.

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L’istituzione del Museo civico di Feltre fu votata dal Consiglio comunale per acclamazione il 15 giugno 1903, a seguito dell’appello della nobildonna Antonietta Guarnieri Palazzo Villabruna, sede del Museo civico in una foto d'epocaDal Covolo la quale aveva donato alla città il primo nucleo di materiale eterogeneo, soprattutto dipinti, manufatti d'arte popolare, di artigianato religioso e memorie patrie . Numerosi cittadini, accogliendo l’invito del sindaco Ferruccio Bonsembiante, conferirono oggetti e documenti. La raccolta, collocata nella Sala detta del Maggior Consiglio del palladiano Palazzo della Ragione, fu inaugurata il 20 settembre dello stesso anno. Nel 1922 la collezione trovò una nuova, più ampia sede, nel cinquecentesco Palazzo Villabruna, in Via Lorenzo Luzzo, vicino a Port’Oria. L’edificio acquistato dal Comune di Feltre dai fratelli Francesco e Giacomo Villabruna, grazie a un contributo ministeriale, “aveva una rilevanza storica precisa, poiché era stato ricostruito dopo le distruzioni cambraiche (1509-1510) su preesistenze tardo gotiche” (F. Lanza) ancora visibili. Date le pessime condizioni dello stabile, furono necessari notevoli lavori di restauro curati da Alberto Alpago Novello, il quale cercò di mettere in rilievo le diverse impronte lasciate dal succedersi delle epoche, senza uniformare la struttura ad un unico stile. Nel 1924 il Museo ebbe in deposito la preziosa raccolta donata dal conte Jacopo Dei al Seminario Vescovile di Feltre. La pinacoteca si arricchì nel 1927 di due importanti opere d’arte, concesse in deposito dalla Soprintendenza alle Gallerie di Venezia: la pala di Cima da Conegliano “Madonna con il Bambino, San Vittore e San Dionisio” della Parrocchiale di Zermen, acquistata dallo Stato nel 1898, e la “Madonna con il Bambino tra San Vito e San Modesto” di Lorenzo Luzzo, trafugata nel 1910 dalla Parrocchiale di Caupo e recuperata due anni dopo.
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