I Luoghi del Cuore
Il censimento dei luoghi italiani da non dimenticare
MUGLIA

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CENTURIPE, ENNA

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La Vallata di Muglia è oggi uno dei pochi ambienti rimasti integri e incontaminati della Sicilia. Il fenomeno dello spopolamento delle campagne avvenuto nel dopoguerra ha di fatto congelato il paesaggio così come si è evoluto nel corso dei secoli fino agli anni Cinquanta del Novecento. Il mancato rientro nelle campagne e la scarsa antropizzazione ha inoltre impedito la costruzione di abitazioni moderne, nella valle, infatti, è completamente assente la presenza di recenti costruzioni e tutte le abitazioni sono, di fatto, testimonianze importanti della civiltà contadina siciliana. Le strutture in pietra oltre ad essere testimoni della storia del mondo agreste siciliano sorgono su straordinarie colline argillose rimandando visivamente ad ambienti già noti e tutelati come le Crete Senesi o la Val D’Orcia. Oltre alle piccole abitazioni in tutta l’area sussistono insediamenti più complessi come le Masserie, con le case dei massari, i bagli interni e le case dei braccianti. In alcune di esse sorgono anche vere e proprie cappelle religiose, in una armoniosa sintesi tra natura incontaminata e presenza umana. Le abitazioni inoltre sono circondate da importanti coltivazioni di cereali, alberi da frutto e ulivi, ancora oggi attive e floride. Per la sua estrema fragilità e soprattutto per la sua caratteristica che ne costituisce un Unicum in Sicilia tutta l’area necessita subito di un piano di tutela oltre al recupero delle strutture esistenti. Il territorio confina inoltre con una zona di colline calanchitiche, famose in tutto il mondo e già fortunatamente vincolata. Nel territorio di Muglia sorgono anche gli imponenti resti di una Miniera di zolfo. Centuripe è stato uno dei comuni siciliani più importanti per la produzione di questo importante minerale. All’inizio del Novecento la produzione era talmente sviluppata che aveva attratto un flusso di manodopera tale da determinare un vero e proprio importante incremento demografico. La miniera è stata chiusa negli anni Cinquanta del Novecento. La miniera di Muglia, oggi è in uno stato di completo abbandono, l’imponente ciminiera che sovrastava la grande fornace è implosa recentemente a causa dell’incuria. Nonostante tutto sopravvivono ancora importanti strutture dell’antico complesso minerario. Per la sua importanza nella storia mineraria della Sicilia, per le vicende umane che sono state coinvolte, per l’alto valore antropologico, culturale, sociale ed economico la miniera di Muglia merita di essere inserita nell’elenco dei beni culturali da tutelare e dove è possibile anche interessata da un progetto di recupero e valorizzazione di archeologia industriale. Essa infatti è la custode silenziosa della storia di una comunità, della sua sofferenza ma anche della sua ricchezza, radice di un passato segretamente conservato nel sottosuolo. A fondo valle svetta infine, in tutta la sua bellezza, il Monte Pietraperciata, tutta l’area è già mappata dalla Soprintendenza tra le aree di interesse archeologico del Comune di Centuripe. Pietraperciata prende il nome da una roccia arenaria che si staglia maestosa per l’altezza di un centinaio di metri ed orientata in senso E-O-, suggestivamente traforata, oltre che da strutture alveolari generate da fenomeni di corrasione eolica, anche da cavità naturali e da poche altre tre escavazioni artificiali a pianta irregolarmente ellittica, in cui sembra di riconoscere antiche tombe a grotticelle pesantemente degradate dagli agenti atmosferici. La zona fu anche teatro di scontro bellico durante la campagna di Sicilia del 1943. Ciò è testimoniato da schegge di bombe sparse sul terreno e dalla firma incisa sulla roccia da un soldato tedesco (Muller Hugo). Nella vicinissima contrada Cuba il taglio di una vecchia strada ha messo in luce, inoltre, due tombe a tumulo in muratura, di età imperiale, di un tipo finora non documentato a Centuripe.

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La Vallata di Muglia è oggi uno dei pochi ambienti rimasti integri e incontaminati della Sicilia. Il fenomeno dello spopolamento delle campagne avvenuto nel dopoguerra ha di fatto congelato il paesaggio così come si è evoluto nel corso dei secoli fino agli anni Cinquanta del Novecento. Il mancato rientro nelle campagne e la scarsa antropizzazione ha inoltre impedito la costruzione di abitazioni moderne, nella valle, infatti, è completamente assente la presenza di recenti costruzioni e tutte le abitazioni sono, di fatto, testimonianze importanti della civiltà contadina siciliana. Le strutture in pietra oltre ad essere testimoni della storia del mondo agreste siciliano sorgono su straordinarie colline argillose rimandando visivamente ad ambienti già noti e tutelati come le Crete Senesi o la Val D’Orcia. Oltre alle piccole abitazioni in tutta l’area sussistono insediamenti più complessi come le Masserie, con le case dei massari, i bagli interni e le case dei braccianti. In alcune di esse sorgono anche vere e proprie cappelle religiose, in una armoniosa sintesi tra natura incontaminata e presenza umana. Le abitazioni inoltre sono circondate da importanti coltivazioni di cereali, alberi da frutto e ulivi, ancora oggi attive e floride. Per la sua estrema fragilità e soprattutto per la sua caratteristica che ne costituisce un Unicum in Sicilia tutta l’area necessita subito di un piano di tutela oltre al recupero delle strutture esistenti. Il territorio confina inoltre con una zona di colline calanchitiche, famose in tutto il mondo e già fortunatamente vincolata. Nel territorio di Muglia sorgono anche gli imponenti resti di una Miniera di zolfo. Centuripe è stato uno dei comuni siciliani più importanti per la produzione di questo importante minerale. All’inizio del Novecento la produzione era talmente sviluppata che aveva attratto un flusso di manodopera tale da determinare un vero e proprio importante incremento demografico. La miniera è stata chiusa negli anni Cinquanta del Novecento. La miniera di Muglia, oggi è in uno stato di completo abbandono, l’imponente ciminiera che sovrastava la grande fornace è implosa recentemente a causa dell’incuria. Nonostante tutto sopravvivono ancora importanti strutture dell’antico complesso minerario. Per la sua importanza nella storia mineraria della Sicilia, per le vicende umane che sono state coinvolte, per l’alto valore antropologico, culturale, sociale ed economico la miniera di Muglia merita di essere inserita nell’elenco dei beni culturali da tutelare e dove è possibile anche interessata da un progetto di recupero e valorizzazione di archeologia industriale. Essa infatti è la custode silenziosa della storia di una comunità, della sua sofferenza ma anche della sua ricchezza, radice di un passato segretamente conservato nel sottosuolo. A fondo valle svetta infine, in tutta la sua bellezza, il Monte Pietraperciata, tutta l’area è già mappata dalla Soprintendenza tra le aree di interesse archeologico del Comune di Centuripe. Pietraperciata prende il nome da una roccia arenaria che si staglia maestosa per l’altezza di un centinaio di metri, suggestivamente traforata, oltre che da strutture alveolari generate da fenomeni di corrasione eolica, anche da cavità naturali e da escavazioni artificiali , in cui sembra di riconoscere antiche tombe a grotticelle pesantemente degradate dagli agenti atmosferici. La zona fu anche teatro di scontro bellico durante la campagna di Sicilia del 1943. Ciò è testimoniato da schegge di bombe sparse sul terreno e dalla firma incisa sulla roccia da un soldato tedesco (Muller Hugo). Nella vicinissima contrada Cuba il taglio di una vecchia strada ha messo in luce, inoltre, due tombe a tumulo in muratura, di età imperiale, di un tipo finora non documentato a Centuripe. Il progetto prevede il recupero un'antica abitazione e la creazione di un centro di educazione ambientale e di valorizzazione della vallata.
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