Il Priorato di San Biagio, fondato il 14 maggio 1014 da Eriberto I di Morozzo e donato all’Abbazia di Fruttuaria fondata da Guglielmo di Volpiano, ha conosciuto nella sua storia diverse fasi costruttive. La costruzione della chiesa avvenne in tre fasi, la prima nel XI secolo con l’impianto di una chiesa triabsidata in muratura, la seconda nel XIII-XIV secolo con la costruzione di una chiesa a tre navate e la terza nel XVI-XVII secolo con la riduzione a due navate e la trasformazione dell’abside nord in sacrestia. La chiesa presenta elementi romanici e gotici, come il campanile e le porte ogivali, e al suo interno sono presenti numerosi affreschi, tra cui una Madonna del XV secolo e rappresentazioni di Sant’Anna, del Padre Eterno e dell’Assunta. Gli affreschi sono stati restaurati nel 2004 e il portale d’ingresso è stato realizzato dallo scultore Beppe Viada. La chiesa è stata utilizzata come cascinale per molti anni, ma dal 1973 è diventata sede di una piccola comunità monastica e centro di spiritualità, grazie all’opera di Padre Filiberto Guala, proseguita anche dopo il suo ritorno a Roma grazie a Clelia Ruffinengo, Caterina Conio, Beatrice e Maria Grazia. Dal 2020 è la sede di Casa do Menor Italia Onlus. Per visite e attività consultare il sito www.monasterodisanbiagio.it
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Il Priorato di San Biagio, fondato il 14 maggio 1014 da Eriberto I di Morozzo e donato all’Abbazia di Fruttuaria fondata da Guglielmo di Volpiano, ha conosciuto nella sua storia diverse fasi costruttive. La costruzione della chiesa avvenne in tre fasi, la prima nel XI secolo con l’impianto di una chiesa triabsidata in muratura, la seconda nel XIII-XIV secolo con la costruzione di una chiesa a tre navate e la terza nel XVI-XVII secolo con la riduzione a due navate e la trasformazione dell’abside nord in sacrestia. La chiesa presenta elementi romanici e gotici, come il campanile e le porte ogivali, e al suo interno sono presenti numerosi affreschi, tra cui una Madonna del XV secolo e rappresentazioni di Sant’Anna, del Padre Eterno e dell’Assunta. Gli affreschi sono stati restaurati nel 2004 e il portale d’ingresso è stato realizzato dallo scultore Beppe Viada. La chiesa è stata utilizzata come cascinale per molti anni, ma dal 1973 è diventata sede di una piccola comunità monastica e centro di spiritualità, grazie all’opera di Padre Filiberto Guala, proseguita anche dopo il suo ritorno a Roma grazie a Clelia Ruffinengo, Caterina Conio, Beatrice e Maria Grazia. Dal 2020 è la sede di Casa do Menor Italia Onlus. Per visite e attività consultare il sito www.monasterodisanbiagio.it