Progettata nel 1959 dallo studio milanese BBPR (Gian Luigi Banfi, Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Enrico Peressutti, Ernesto Nathan Rogers) e costruita tra 1959 e 1961, La Velarca è una straordinaria house-boat, tornata al suo approdo originario a Ossuccio dopo un complesso restauro curato dal FAI.
Non solo una casa di villeggiatura, ma un luogo speciale immaginato da Fiammetta ed Emilio, i genitori di Aldo Norsa, destinato a ospitare amici che già frequentavano la loro casa milanese. Tra questi, gli stessi architetti milanesi Rogers, Peressutti e Belgiojoso, ma anche Roberto Sambonet, Gio Ponti, Gillo Dorfles, Eugenio Montale, Lucio Fontana, Umberto Eco, Cesare Musatti e tanti altri.
L’innovativo progetto dei BBPR riflette attenzione all’ambiente, all’interpretazione del luogo, alla qualità della progettazione e all’accuratezza della costruzione; caratteristiche tipiche dello studio milanese, che rendono la Velarca straordinariamente moderna e allo stesso tempo ancorata al passato.
L’abitazione è stata ottenuta aggiungendo un volume abitativo sullo scafo di un’antica gondola lariana di 19 metri, la “Corriera Tremezzina”, che dal 1911 attraversava il lago di Como trasportando merci e persone. Un cilindro in teak con scala interna collega gli spazi abitativi, ricavati con sorprendente praticità. A prua le cabine e il salotto, ai lati cucina e bagni, a poppa uno studiolo e un’ulteriore camera.
Il restauro, iniziato nel 2013, ha richiesto la ricostruzione dello scafo, irrimediabilmente compromesso, presso il Cantiere Ernesto Riva di Maslianico. Sono state rifatte le coperte di prua, di poppa e parte del volume abitativo, mentre interni e arredi sono stati ricostruiti o restaurati fedelmente alle immagini d’epoca, restituendo alla Velarca il suo aspetto originario e la piena funzionalità. Anche oggetti e dettagli domestici sono stati recuperati per evocare l’atmosfera degli anni Sessanta. Il progetto ha riguardato anche il...
Il video racconto dedicato alla storia della casa-barca, trasmesso da una tv degli anni Sessanta.
Gli affascinanti interni restituiti fedelmente dal FAI, che riflettono il fascino di un’epoca.
Due visite giornaliere, con spostamento in taxi boat e guida, che includono La Velarca e la scenografica Vila del Villa del Balbianello.
Per mantenerlo intatto e curarlo in modo adeguato, questo luogo - come tutti gli altri salvati dal FAI - necessita di un’attenta manutenzione, sia ordinaria che straordinaria, e periodici interventi di restauro. Inoltre, i costi di gestione che permettono l’apertura al pubblico sono significativi. Per questo abbiamo bisogno di un aiuto concreto da parte di chi, come noi, vuole mantenere vivi per sempre luoghi unici e speciali.
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