In caso di particolare affluenza l'ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
Ad Agrigento la Kolymbethra è un angolo ombroso di paradiso dove olivi secolari prosperano generosi e dove gli agrumi inondano la Valle dei Templi coi loro profumi. Angolo di terra promessa e giardino per eccellenza dove la natura si fonde con la storia, questa piccola valle è parte significativa di Akragas, la città fondata dai Greci nel VI secolo a.C.
Diodoro Siculo narra che nel 480 a.C. il tiranno Terone, per approvvigionare d'acqua la città fece progettare una rete di gallerie che si concludeva ai piedi dell'urbe in una grande vasca detta Kolymbethra "del perimetro di sette stadui", presto adattata a vivaio di pesci e frequentata da cigni e volatili, ma soprattutto capace di trasformare l'arida terra siciliana in un giardino fiorente di piante mediterranee. Questo vero "luogo di delizia" nei secoli successivi passò alla Chiesa che introdusse gli agrumi, mentre il periodo di massimo splendore lo vide a cavallo tra XVIII e XX secolo, quando divenne una delle mete imprescindibili del Grand Tour.
Il Giardino è il degno completamento alle emozioni del vicino Parco Archeologico, una totale delizia per i cinque sensi: dal profumo delle zagare al sapore delle mandorle, dall'argento degli ulivi all'umido della terra, al lieve rumore di sottofondo dell'acqua che scorre costante.
GFA 2024 - sabato 12 e domenica 13 ottobre Giornate Fai d'Autunno al Giardino della Kolymbethra, per riscoprire il paesaggio agrario e naturale del Parco della Valle dei Templi. Si potrà passeggiare sugli antichi sentieri, tra gli alberi di agrumi dagli straordinari colori, forme, e profumi. Saranno presenti gli apprendisti Ciceroni della classe 5G dell'Istituto G.B. Odierna di Palma di Montechiaro, plesso Piersanti Mattarella. Sabato 12 e domenica 13 alle ore 11:00, visita con la direttrice del Giardino, Federica Salvo.
STAFF
Inglese, Francese, Tedesco
Ad Agrigento la Kolymbethra è un angolo ombroso di paradiso dove olivi secolari prosperano generosi e dove gli agrumi inondano la Valle dei Templi coi loro profumi. Angolo di terra promessa e giardino per eccellenza dove la natura si fonde con la storia, questa piccola valle è parte significativa di Akragas, la città fondata dai Greci nel VI secolo a.C. Diodoro Siculo narra che nel 480 a.C. il tiranno Terone, per approvvigionare d’acqua la città fece progettare una rete di gallerie che si concludeva ai piedi dell’urbe in una grande vasca detta Kolymbethra “del perimetro di sette stadui”, presto adattata a vivaio di pesci e frequentata da cigni e volatili, ma soprattutto capace di trasformare l’arida terra siciliana in un giardino fiorente di piante mediterranee.
Questo vero “luogo di delizia” nei secoli successivi passò alla Chiesa che introdusse gli agrumi, mentre il periodo di massimo splendore lo vide a cavallo tra XIX e XX secolo, quando divenne una delle mete imprescindibili del Grand Tour. Negli ultimi decenni del Novecento, a causa della scomparsa dei vecchi contadini, la Kolymbethra cadde in abbandono sino all’intervento del FAI che la riportò al suo antico splendore. Ora il Giardino è il degno completamento alle emozioni del vicino Parco Archeologico, una totale delizia per i cinque sensi: dal profumo delle zagare al sapore delle mandorle, dall’argento degli ulivi all’umido della terra, al lieve rumore di sottofondo dell’acqua che scorre costante. Da non perdere i nuovi percorsi di visita degli ipogei, molto interessanti dal punto di vista archeologico, speleologico e naturalistico.
Gli “Acquedotti Feaci” che si trovano all’interno del Giardino risalgono al V secolo a.C. e sono i soli ipogei visitabili nella Valle dei Templi, lungo...
Percorrere il giardino alla scoperta delle diverse zone che lo caratterizzano: la zona dell'agrumeto, quella del mandorleto-oliveto, una terza zona ricca...
L'itinerario dedicato ai siti Patrimonio dell'Umanità UNESCO, con tappa al Giardino della Kolymbethra, alla scoperta dell’ “Area archeologica di Agrigento...
Intorno al Giardino, sono tante le testimonianze della storia antica da non perdere: dalle Tombe di Sant’Angelo Muxaro che richiamano quelle della Grecia...
Un itinerario alla scoperta della regione, da Catania a Palermo, per conoscere e ammirare una terra ricca di arte, storia, spiritualità e tradizione.
...Per mantenerlo intatto e curarlo in modo adeguato, questo luogo - come tutti gli altri salvati dal FAI - necessita di un’attenta manutenzione, sia ordinaria che straordinaria, e periodici interventi di restauro. Inoltre, i costi di gestione che permettono l’apertura al pubblico sono significativi. Per questo abbiamo bisogno di un aiuto concreto da parte di chi, come noi, vuole mantenere vivi per sempre luoghi unici e speciali.