I Luoghi del Cuore
Il censimento dei luoghi italiani da non dimenticare
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L’utilizzo del gas per illuminare la Città Eterna si deve a papa Pio IX, che nel 1845 inaugurò la prima officina del gas di Roma, detta Officina dei Cerchi, con un ritardo di qualche decennio rispetto alle altre città europee e alla capitale del regno dei Savoia, Torino. Dal 1890 il gas cominciò ad essere utilizzato per uso domestico, ad esempio per l’alimentazione delle cucine a gas e degli scaldacqua, rendendo necessario modernizzare le primitive sedi del Circo Massimo e di via Flaminia, non più adeguate alla cresciuta richiesta. La zona individuata per il nuovo stabilimento fu l’ansa del Tevere oltre la Piramide Cestia, dove la vicinanza al fiume e la costruzione del Ponte dell’Industria nel 1863 favorivano l’approvvigionamento delle materie prime. La giunta Nathan all’inizio del XX secolo destinò quest’area allo sviluppo del nuovo distretto produttivo-industriale della capitale del Regno d’Italia. L’officina San Paolo iniziò la sua attività nel 1910 con tre piccoli gasometri, strutture inventate dall’ingegnere scozzese Richard Murdoch che producono gas attraverso la distillazione del carbon fossile, poi depurato. La struttura più grande, costruita dalla Klonne Dortmund e dall’Ansaldo di Genova, entrò in funzione nei primi mesi del 1937. È ormai diventata un importante punto di riferimento nel panorama urbano del quartiere Ostiense, tanto da essere definito da alcuni “il Colosseo moderno”. Gradualmente attorno ai Gazometri si sviluppò una vera e propria città nella città e l’Officina di San Paolo, particolarmente dopo la Seconda Guerra Mondiale, divenne il più grande impianto di carbonizzazione in Europa. L’Officina, di proprietà ITALGAS, è stata gradualmente dismessa a partire dal 1960 con la diffusione dell’utilizzo del metano, gas naturale e più sicuro. Da centro nevralgico di produzione, attualmente è ancora snodo di smistamento del gas in tutta la città di Roma.

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L’utilizzo del gas per illuminare la Città Eterna si deve a papa Pio IX, che nel 1845 inaugurò la prima officina del gas di Roma, detta Officina dei Cerchi, con un ritardo di qualche decennio rispetto alle altre città europee e alla capitale del regno dei Savoia, Torino. Dal 1890 il gas cominciò ad essere utilizzato per uso domestico, ad esempio per l’alimentazione delle cucine a gas e degli scaldacqua, rendendo necessario modernizzare le primitive sedi del Circo Massimo e di via Flaminia, non più adeguate alla cresciuta richiesta. La zona individuata per il nuovo stabilimento fu l’ansa del Tevere oltre la Piramide Cestia, dove la vicinanza al fiume e la costruzione del Ponte dell’Industria nel 1863 favorivano l’approvvigionamento delle materie prime. La giunta Nathan all’inizio del XX secolo destinò quest’area allo sviluppo del nuovo distretto produttivo-industriale della capitale del Regno d’Italia. L’officina San Paolo iniziò la sua attività nel 1910 con tre piccoli gasometri, strutture inventate dall’ingegnere scozzese Richard Murdoch che producono gas attraverso la distillazione del carbon fossile, poi depurato. La struttura più grande, costruita dalla Klonne Dortmund e dall’Ansaldo di Genova, entrò in funzione nei primi mesi del 1937. È ormai diventata un importante punto di riferimento nel panorama urbano del quartiere Ostiense, tanto da essere definito da alcuni “il Colosseo moderno”. Gradualmente attorno ai Gazometri si sviluppò una vera e propria città nella città e l’Officina di San Paolo, particolarmente dopo la Seconda Guerra Mondiale, divenne il più grande impianto di carbonizzazione in Europa. L’Officina, di proprietà ITALGAS, è stata gradualmente dismessa a partire dal 1960 con la diffusione dell’utilizzo del metano, gas naturale e più sicuro. Da centro nevralgico di produzione, attualmente è ancora snodo di smistamento del gas in tutta la città di Roma.
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