I Luoghi del Cuore
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GALLERIA RINALDO CARNIELO

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FIRENZE

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GALLERIA RINALDO CARNIELO
La Galleria Rinaldo Carnielo è stata la casa-studio dell’omonimo artista. Rinaldo Carnielo (Biadene (TV) 1853- Firenze 1910) visse a Firenze fin da adolescente, diplomandosi all’Accademia di Belle Arti. È un artista eclettico e d’avanguardia, legato alle avanguardie toscane del momento; soprattutto intrattenne contatti con i Macchiaioli. Non si limitò alle sole esperienze artistiche italiane, ma cercò di attingere anche a quelle europee, in particolare a quelle francesi, partecipando con Mozart morente all’Esposizione Universale di Parigi del 1878. Molte sono le correnti artistiche che ispirarono la sua opera: il Rinascimento, le cui forme pure sono rinvenibili nei numerosi bassorilievi custoditi all’interno della Galleria, i gessi ed i bozzetti preparatori sono orientati alla ricerca di un verismo talvolta esasperato, ed ancora i piccoli bronzi, concepiti come elementi di arredo, si rifanno alle forme fantastiche del Liberty. Questo permette, certamente, di definirlo un artista eclettico. Non fu però solo uno scultore, ma anche un grande collezionista di arte. La sua collezione comprendeva sia opere trecentesche, sia dipinti di Macchiaioli: Signorini, Lega, Fattori. Oggi all’interno della Galleria sono conservate oltre trecento sculture dell’artista, insieme ad alcuni dipinti realizzati da pittori a lui contemporanei, quali: Silvestro Lega, Michele Gordigiani e Arturo Calosci. La Galleria fu ristrutturata nel 1911-1912, con la modifica di tutti prospetti secondo il gusto dell’epoca, con una forte influenza secessionista, ma anche con una ripresa di quello che Rossana Bossaglia ha definito “eclettismo di ritorno”. La ristrutturazione della Galleria fu orientata dai discendenti dello scultore alla realizzazione di un monumento in memoria di Rinaldo Carnielo e della sua arte. Lo testimoniano i cartigli disseminati sulla facciata, che riportano varie iscrizioni: Non omnis moriar, Onorate l’arte che è vita della vita; Per aspera ad astra. Nel 1957, grazie al legato del figlio di Rinaldo, Enzo Carnielo, lo stabile e la Galleria sono passati al Comune di Firenze. Negli anni ha ospitato, oltre alla Galleria con le opere dell’artista, anche vari studi d’artista al primo piano, tra cui anche quello di Primo Conti. Oggi, sfumata l’ipotesi di farne la sede della Fondazione Zeffirelli, la Galleria è completamente chiusa da diversi anni, benché i lavori di restauro delle coperture e delle facciate siano terminati ormai da tempo. Non è più possibile visitarla all’interno, ed anche gli studi d’artista non sono più ospitati tra le sue mure. Questo meraviglioso edificio sembra quasi aver abdicato alla sua funzione di polo museale ed artistico. Ci si augura che siano predisposti al più presto tutti gli strumenti che permettano di coniugare la vocazione culturale del sito e la sua sostenibilità. Sarebbe bello se oltre ai grandi musei del centro, si potesse ammirare anche la Galleria Carnielo, facendola tornare ad essere anche un incubatore, oggi forse si potrebbe dire così, di varie esperienze artistiche, permettendo la riapertura degli studi d’artista. Questo fa capire la strategicità del luogo per la città di Firenze, che per di più è ad un passo dal centro storico e dai suo maggiori monumenti. Non solo testimone quasi isolato del Liberty a Firenze, sia per gli esterni della Galleria che per le sue collezioni, ma anche come “culla” per lo sviluppo ed il progresso dell’arte.

Gallery

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La Galleria Rinaldo Carnielo è stata la casa-studio dell’omonimo artista. Rinaldo Carnielo (Biadene (TV) 1853- Firenze 1910) visse a Firenze fin da adolescente, diplomandosi all’Accademia di Belle Arti. È un artista eclettico e d’avanguardia, legato alle avanguardie toscane del momento; soprattutto intrattenne contatti con i Macchiaioli. Non si limitò alle sole esperienze artistiche italiane, ma cercò di attingere anche a quelle europee, in particolare a quelle francesi, partecipando con Mozart morente all’Esposizione Universale di Parigi del 1878. Molte sono le correnti artistiche che ispirarono la sua opera: il Rinascimento, le cui forme pure sono rinvenibili nei numerosi bassorilievi custoditi all’interno della Galleria, i gessi ed i bozzetti preparatori sono orientati alla ricerca di un verismo talvolta esasperato, ed ancora i piccoli bronzi, concepiti come elementi di arredo, si rifanno alle forme fantastiche del Liberty. Questo permette, certamente, di definirlo un artista eclettico. Non fu però solo uno scultore, ma anche un grande collezionista di arte. La sua collezione comprendeva sia opere trecentesche, sia dipinti di Macchiaioli: Signorini, Lega, Fattori. Oggi all’interno della Galleria sono conservate oltre trecento sculture dell’artista, insieme ad alcuni dipinti realizzati da pittori a lui contemporanei, quali: Silvestro Lega, Michele Gordigiani e Arturo Calosci. La Galleria fu ristrutturata nel 1911-1912, con la modifica di tutti prospetti secondo il gusto dell’epoca, con una forte influenza secessionista, ma anche con una ripresa di quello che Rossana Bossaglia ha definito “eclettismo di ritorno”. La ristrutturazione della Galleria fu orientata dai discendenti dello scultore alla realizzazione di un monumento in memoria di Rinaldo Carnielo e della sua arte. Lo testimoniano i cartigli disseminati sulla facciata, che riportano varie iscrizioni: Non omnis moriar, Onorate l’arte che è vita della vita; Per aspera ad astra. Nel 1957, grazie al legato del figlio di Rinaldo, Enzo Carnielo, lo stabile e la Galleria sono passati al Comune di Firenze. Negli anni ha ospitato, oltre alla Galleria con le opere dell’artista, anche vari studi d’artista al primo piano, tra cui anche quello di Primo Conti. Oggi, sfumata l’ipotesi di farne la sede della Fondazione Zeffirelli, la Galleria è completamente chiusa da diversi anni, benché i lavori di restauro delle coperture e delle facciate siano terminati ormai da tempo. Non è più possibile visitarla all’interno, ed anche gli studi d’artista non sono più ospitati tra le sue mure. Questo meraviglioso edificio sembra quasi aver abdicato alla sua funzione di polo museale ed artistico. Ci si augura che siano predisposti al più presto tutti gli strumenti che permettano di coniugare la vocazione culturale del sito e la sua sostenibilità. Sarebbe bello se oltre ai grandi musei del centro, si potesse ammirare anche la Galleria Carnielo, facendola tornare ad essere anche un incubatore, oggi forse si potrebbe dire così, di varie esperienze artistiche, permettendo la riapertura degli studi d’artista. Questo fa capire la strategicità del luogo per la città di Firenze, che per di più è ad un passo dal centro storico e dai suo maggiori monumenti. Non solo testimone quasi isolato del Liberty a Firenze, sia per gli esterni della Galleria che per le sue collezioni, ma anche come “culla” per lo sviluppo ed il progresso dell’arte.
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