Nella piccola Carosino, cittadina della provincia di Taranto, la Fontana del Vino costituisce uno dei principali monumenti storici.
Antistante il Palazzo Ducale D’Ayala Valva e posta al centro della Piazza quadrangolare intitolata a Vittorio Emanuele III, la Fontana ornamentale, comunemente conosciuta come “Fontana del Vino”, è stata inaugurata nel Dicembre del 1894, e successivamente restaurata nel 1965. Consta di quattro rubinetti a pressione, ricacciati su appositi ornati, ed un getto d’acqua superiore, posto al centro di una vasca di raccoglimento delle acque, la quale è stata apposta successivamente, poiché non presente nel progetto originario.
I padri pensatori di tale pietra miliare, l’avevano immaginata e creata (a seguito di delibera ufficiale, approvata dal Consiglio Comunale del 7 Giugno del 1894), per consentire l’approvvigionamento idrico della comunità. Difatti, originariamente l’acqua utilizzata nel circuito della fontana, proveniva dalla sorgente “Pozzo Buono”, ubicata nella contrada “Ingegna” a pochi chilometri dal centro abitato: una conduttura che rendeva possibile il rifornimento d’acqua di tre fontanelle site in punti strategici del paese, oltre evidentemente quella monumentale nel centro storico.
Nel primo dopoguerra, e precisamente nel 1921, a seguito dell’ultimazione della costruzione dell’acquedotto pugliese, Carosino fu uno dei primi centri della provincia di Taranto ad essere interessato da tale opera infrastrutturale, probabilmente una delle più cospicue dell’intero mezzogiorno: collegata alle acque del Sele, Carosino poteva vantare ben 92 impianti privati e cinque fontanine pubbliche, oltre chiaramente all’opera principale della fontana monumentale posta al centro della piazza.
La suddetta fontana, ben presto riconosciuta dai più come la Fontana da cui sgorga il vino, divenne ben presto un elemento identitario della cittadina carosinese, seppure con le modifiche che vi si sono succedute, poiché uno dei principali punti di ritrovo per la comunità.
Simbolo chiave della famosa iniziativa di fine estate della “Sagra del Vino”, la Fontana consente, ininterrottamente dalla prima metà degli anni ’60, di far sgorgare il vino primitivo dai suoi rubinetti, sostituendone momentaneamente la normale fuoriuscita di acqua, divenendo in tal modo una delle maggiori attrazioni turistiche del paese.