Fescennium è un’antica città mai ritrovata, localizzata, secondo fonti storiche nell’Agro Falisco ( Tuscia Viterbese). Ne parla in particolar modo il grammatico latino, Paolo Festo, II sec. D.C. L’origine del nome, secondo il grammatico, deriverebbe dal termine Fascinum, che significa al tempo stesso "malocchio" e "membro virile”. Recentemente a Corchiano, è stata fatta una scoperta eccezionale ed unica nel suo genere, all’interno di un pozzo votivo, sono stati ritrovati un enorme quantitativo di organi sessuali maschili e femminili in terracotta: poco meno di 2000 falli e 300 vulve, vagine e uteri. Questa scoperta, messa in relazione con l’origine del nome offertaci da Festo, rafforzerebbe l’ipotesi reale, secondo la quale, Fescennium si trovi proprio a Corchiano. Il territorio nell’antichità, è stato particolarmente interessato dalle opere dell’uomo, numerose le testimonianze arrivate sino ai giorni nostri. Antichissime strade scolpite nella roccia, del periodo falisco ( VII sec.A.C.), opere di ingegneria idraulica, sepolcreti, le Cavernette Falische ( Paleolitico medio). Di particolare interesse sono i Prata, cioè sistemi di coltivazione dei terreni, attraverso la regimazione dell’acque, con opere di ingegneria idraulica; testimonianza ufficiale, ne è l’epigrafe: “C. Egnatius S[ex] F(ilii) prata / faciunda coiravit” – Caio Ignazio figlio di Servio si prese cura di realizzare i Prata. A Fescennium, nascono I fescennini versus (versi fescennini) opere protoletterarie, tipicamente popolari, che furono la più antica forma di arte presso il teatro romano, citati da Orazio, Livio e Virgilio.