L' ex centrale idroelettrica di Giais di Aviano (Pordenone), costruita a cavallo del ventesimo secolo, è un sigificativo esempio di archeologia industriale.
Circondata da un ampio parco, è situata nelle vicinanze della ferrovia pedemontana (caratterizzata da bellissimi ponti in pietra).
Nel 1908, quando entrò in funzione con due turbine, la centrale di Giais riforniva Udine di energia elettrica con una linea di 45 chilometri alla tensione di 30 mila volt. In caso di guasti alla centrale vicina, la corrente di Giais poteva essere trasmessa verso Venezia.
La sua costruzione si deve all'ingegnere civile Aristide Zenari (Pordenone 1862 – 1944), che per primo intuì la possibilità di sfruttare la forza delle acque del Cellina.
Notevoli le due condotte forzate in acciaio che si inseriscono nella centrale, realizzate dall’ingegnere idraulico Antonio Pitter (Rorai 1867 – 1936), cognato di Zenari.
Quando venne costruita la centrale, accanto ad essa vennero edificate anche alcune case e servizi per coloro che vi lavoravano. Il capo centrale e alcuni operai vivevano con le famiglie presso queste abitazioni.