Il Complesso Sant’Antonio da Padova si trova su una collina a ridosso delle mura del borgo di Bettona e si affaccia sulla Valle del Tevere. Questo luogo pacifico e naturalisticamente fu scelto dai Francescani dell’Osservanza per fondarvi il loro convento, iniziato nel 1494 e terminato nel 1502, anno in cui i frati vi si trasferirono definitivamente. Il convento, corredato da un vasto giardino, diventò presto il polo religioso di riferimento per le campagne circostanti, tanto che vi fu costruita una Confraternita di contadini, intitolata a Sant'Antonio abate. L’edificio conventuale, a tre piani, presenta un chiostro decorato con medaglioni nei quali si trovano santi francescani. La chiesa, a navata unica, presenta una copertura a doppio spiovente e un altare minore su ciascun lato, mentre sulla parete sinistra si aprono due cappelle. In fondo all’aula troviamo una grande iconostasi, ossia una parete divisoria fra la zona presbiteriale e la zona dedicata ai fedeli, un elemento che cesserà di essere presente nei luoghi di culto in seguito al Concilio tridentino. Sul retro dell’iconostasi troviamo le raffigurazioni di San Francesco e Santa Chiara. Ad oggi gli affreschi sulle pareti sono in pessime condizioni e scarsamente leggibili; la chiesa conservava anche una statua di Sant’Antonio attribuita ad Andrea della Robbia e una tela del Perugino, la Madonna della Misericordia, ora entrambe al Museo della Città di Bettona. Passato al Demanio nell’Ottocento, il convento venne chiuso definitivamente nel 1866. In seguito a decenni di abbandono e di incuria, la chiesa e il giardino, ora di proprietà del Comune, si trovano in forte stato di degrado, motivo per cui la cittadinanza li sta votando al censimento.