Di ordine toscano-dorico, luminoso, con prati verdeggianti che circondano un bel pozzo in pietra. Disegnato dal Dosio, fu completato dal Fanzago che aggiunse le mezze lesene sopra le colonne; a lui si devono anche il piccolo cimiterino quadrato con ornamentazione di teschi e cinque dei sei medaglioni sulle porte angolari del portico.
Passata allo Stato, nel 1867 la Certosa divenne Museo per volontà dell’archeologo Giuseppe Fiorelli il quale la destinò a Museo dei ‘ricordi’ della storia napoletana. Numerose collezioni di pittura, scultura, di grafica e d’arte decorativa, pervenute per donazioni, legato o acquisto, compresa la splendida raccolta di presepi del Settecento, ne hanno arricchito il patrimonio.