Il complesso architettonico dell’Incoronata di Martinengo rappresenta in maniera esemplare la tradizione monumentale dell’Ordine francescano. La costruzione della Chiesa e del Convento, su volere del condottiero Bartolomeo Colleoni e di sua moglie Tisbe, avviene intorno al 1475. All’origine i Frati minori dell’Osservanza, quindi nel 1598 i Frati minori Riformati, presenziano l’intero monastero e dopo diversi passaggi il Convento e la Chiesa diventano di proprietà dei Religiosi della Congregazione della Sacra Famiglia, ispirati dal carisma della Santa Paola Elisabetta Cerioli. Ogni angolo del manufatto architettonico è un racconto pittorico e artistico, che denota la raffinatezza della costruzione e la ricchezza della committenza. La facciata è scandita da monofore a sesto acuto e lesene, mentre un fregio di archetti in cotto, tipici dell'architettura tardogotica lombarda, corre sottogronda lungo tutto il perimetro, interessando anche la torre campanaria. L'interno presenta diversi elementi di interesse, dall’acquasantiera in pietra, di fattura leccese, all’altare ligneo di Giuseppe Caniana, al Tabernacolo intarsiato con madreperla. La chiesa è articolata in una doppia aula: la prima era come di consueto riservata ai fedeli, mentre la seconda, con il coro quadrato, era lo spazio riservato ai religiosi. Le divide uno scenografico tramezzo, affrescato a inizio Seicento con Scene della Passione di Cristo da Pietro Baschenis. Vi furono all'opera anche altri artisti, come Domenico Carpinoni, autore della Trinità con S. Francesco e S. Alessandro e i pittori Antonio e Matteo Zamara di Chiari, autori di un ciclo mariano.
Votare per la chiesa ed il convento di Maria Incoronata significa contribuire alla sua conoscenza e valorizzazione.
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Il complesso architettonico dell’Incoronata di Martinengo rappresenta in maniera esemplare la tradizione monumentale dell’Ordine francescano. La costruzione della Chiesa e del Convento, su volere del Condottiero Bartolomeo Colleoni e sua moglie Tisbe, avviene intorno al 1475. All’origine, i Frati minori dell’Osservanza, quindi nel 1598 i Frati minori Riformati, presenziano l’intero monastero, e dopo diversi passaggi il Convento e la Chiesa diventano di proprietà dei Religiosi della Congregazione della Sacra Famiglia ispirati dal carisma della Santa Paola Elisabetta Cerioli. Ogni singolo angolo e parete o manufatto architettonico è un racconto pittorico e artistico, che, come tela di pregiato tessuto, regala al visitatore raffinatezza e gusto e sensibilità a tutte le potenzialità della vita. La Chiesa e il Convento dell’Incoronata sono: - Storia senza tempo: la Facciata e le sue Monofore ad arco acuto, l’Architrave, la Torre campanaria espressione della architettura francescana lombarda, le Quattro Cappelle che riprendono il ‘modello bernardiniano’, le Cancellate con decorazioni tipiche del ‘500, le Meridiane ‘a riflesso’ il cui autore è stato un frate del Convento. - Arte da accarezzare: l’Acquasantiera in pietra e fattura leccese, l’Altare Ligneo di Giuseppe Caniana, il Tabernacolo intarsiato con madreperla di Caterina Caniana. - Capolavori di luce: la Trinità con S. Francesco e S. Alessandro di Domenico Carpinoni, l’Angelo custode attribuibile ad Antonio Baschenis, la Crocifissione di Gesù raffinato ciclo pittorico di Pietro Baschenis, il Cielo stellato di Girolamo Poloni di Martinengo, l’Annunciazione, l’Arcangelo Gabriele e la Vergine Maria, l’Incoronazione di Maria dei pittori Antonio e Matteo Zamara di Chiari. Votare per la chiesa ed il convento di Maria Incoronata significa salvare ed eternare un gioco di emozioni tra passato che rivive, presente che affascina, futuro che emerge con un progetto di valorizzazione attraverso il suono e la luce