Il primitivo edificio dedicato alla Santa patrona della città, martirizzata il 27 maggio del 275 d.C., sorgeva sul lato settentrionale della piazza. Qui fu eretta una chiesa crollata nell’alto medioevo e ricostruita nel medesimo luogo e quindi riconsacrata da Papa Adriano IV nel 1155. Nel 1229 fu incendiata e distrutta dall’esercito di Federico II per essere ricostruita secondo le disposizioni testamentarie del grande imperatore dopo il 1250, a tre navate, con una cripta e un chiostro, attestato dai documenti come “orto dei santi”. Sopravvive dell’antica struttura trecentesca e alla successiva ricostruzione dopo il terremoto del 1654, quando l’architetto G.B. Rodoli progettò la chiesa ad una sola navata con colonne d’ordine corinzio, un magnifico portale ad anelli concentrici, decorato da foglie d’acanto e girali floreali, con un piccolo agnello scolpito nella chiave di volta.