Santa Luciella è una piccola chiesa nel cuore del centro antico di Napoli, situata nel vicolo che ai tempi dell’antica Roma chiamavano “vicus Cornelianus” (oggi vico Santa Luciella) che collega San Biagio dei Librai a San Gregorio Armeno. La chiesa fu fondata poco prima del 1327 da Bartolomeo di Capua, giureconsulto e consigliere politico di Carlo II d’Angiò e di Roberto I nonché committente di alcuni importanti portali gotici per S. Lorenzo Maggiore e S. Domenico Maggiore e fondatore nel 1314 della chiesa di San Maria di Montevergine.
Nella veduta del Baratta del 1629, la chiesa di Santa Luciella viene indicata come Cappella dell’Arte dei Molinari o Mulinari (capostipiti mugnai o lavoranti presso un mulino); sarà poi presa in custodia dai pipernieri, antichi artisti che scolpivano le pietre dure. Questi, abituati a lavorare con scalpello e martello, temendo che le schegge, schizzando dalla pietra, potessero conficcarsi negli occhi, iniziarono a venerare Santa Lucia, la protettrice della vista, decidendo, dunque, di dedicarle questo luogo. Nel 18°sec fu oggetto di un sostanziale rimaneggiamento e nel 1748 divenne sede dell’Arciconfraternita dell’Immacolata Concezione SS. Gioacchino e Carlo Borromeo. Santa Luciella, abbandonata da più di 30 anni, è stata riaperta grazie alla tenacia ed al lavoro dell’Associazione il 5 Aprile 2019.
L’Associazione Respiriamo Arte porta avanti un progetto che intende recuperare e valorizzare la chiesa sia da un punto di vista di sviluppo turistico con visite guidate ed eventi sia d’inclusione sociale proponendo momenti aggregativi per le persone del quartiere, come scuola di canto, lezioni gratuite per i bambini dedite a temi fondamentali quali la legalità, l’educazione civica e l‘impegno sociale.