In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
La chiesa si trova all'interno dell'ex quartiere ebraico, caratterizzato da un dedalo di viuzze e da differenze altimetriche dovute alla presenza dell'alveo del fiume Kemonia che scorreva nei pressi. Per tale motivo la zona era ricca di ingrottati e già da tempo luogo di culto, infatti, tra il IX ed il XII secolo, furono edificate tutte una serie di chiese, tra cui la badia di S. Maria della Grotta. Qui i Padri Gesuiti, giunti a Palermo nel 1547 al seguito del viceré Giovanni Vega, fondarono la Casa Professa dell'Ordine Gesuita con annessa chiesa del Gesù
La fondazione della chiesa risale dal XII secolo. Nell'area sussiste una fitta rete di grotte dove in epoca imperiale trovarono rifugio e protezione i primi fedeli cristiani per sfuggire alle persecuzioni. In epoca araba in molti di questi ambienti ipogei furono ricavati bagni termali o sepolture di cadaveri. Nel 1306 è documentata la fondazione della Confraternita di San Michele de' Indulciis (Indulcis è il nome della contrada). S. Michele è il protettore dei protettori, l'arcangelo guerriero, principe delle milizie celesti, avversario di Satana e degli angeli che si erano ribellati a Dio.La chiesa fu riedificata completamente nel corso del XVI secolo. A partire dal 1866 è adibita quale ambiente di servizio dell'attigua biblioteca comunale.
È caratterizzata da una semplice facciata eretta nel 1555 con un elegante frontone triangolare. Il portale è limitato da due coppie di paraste. L'interno presenta una grande aula a tre navate con abside semicircolare. Dalla chiesa si accede attraverso una porticina posta dietro l'altare dei Santi Arcangeli a dei locali ipogei di periodo paleocristiano caratterizzati da nicchie, piccole cappellette e sepolture.
Il percorso dei visitatori comincerà dalla chiesa di S. Michele Arcangelo. Prima di entrare in chiesa si potrà ammirare la facciata con il portale esterno in stile rococò, del 1555, entrando all'interno si potrà ammirare la struttura della chiesa che è in tre navate con 14 colonne in calcarenite e in marmo, 12 archi, 7 altari, con abside semicircolare, nelle volte lo stucco e i capitelli ci ricordano il periodo barocco, attraverso delle lastre in vetro posizionate sul pavimento si vedranno i resti della chiesa normanna. Accostate alle pareti troviamo delle librerie, in legno, in stile barocco, dove sono custoditi circa 6000 libri, testi antichissimi, alcuni dei quali potranno essere visti dai visitatori in quanto saranno esposti in occasione delle Giornate FAI di Primavera.
Apprendisti Ciceroni Liceo Statale "Camillo Finocchiaro Aprile", Palermo