In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
La chiesa si trova all'interno dell'ex quartiere ebraico, caratterizzato da un fitto dedalo di viuzze e da piccole differenze altimetriche dovute alla presenza dell'alveo del fiume Kemonia che scorreva nei pressi. Per tale motivo la zona era ricca di ingrottati e già da tempo luogo di culto, infatti, tra il IX ed il XII secolo, furono edificate tutte una serie di chiese, tra cui la badia di S. Maria della Grotta. Qui i Padri Gesuiti, giunti a Palermo nel 1547 al seguito del viceré Giovanni Vega, fondarono la Casa Professa dell'Ordine Gesuita con annessa chiesa del Gesù.
La chiesa, facente parte delle quattro vicine tra loro, esistenti nei pressi di Ballarò, ovvero San Michele, SS. Cosma e Damiano, Santa Maria della Grotta (oggi Casa Professa), nasce col nome di San Leonardo e risale al 1149.Nel 1620,vi si trasferì la confraternita dei Calzolai che vi si trasferì. il 27 settembre 1620 e prese il titolo attuale dai due santi protettori dei calzolai. La chiesa ha subito numerosi danni durante i bombardamenti del 1943. Nel 2013 è stato concluso un amplio restauro, a cura del comune di Palermo. Oggi l'interno della Chiesa è utilizzato come spazio museale dove esporre le collezioni di proprietà della Biblioteca Comunale.
La chiesa era preceduta da un portico che recava sopra la porta di accesso lo stemma della maestranza dei calzolai. L'interno ha un impianto basilicale a tre navate divise da quattro colonne per lato. Il recente restauro ha riportato alla luce il cappellone centrale, quello che resta del pavimento in maiolica e parte dei vani ipogei di un edificio religioso di epoca Normanna che è possibile vedere, dall'aula stessa, attraverso lastre di vetro poste sul pavimento.
Durante la visita della chiesa dei SS Crispino e Crispiniano, all'interno si potranno vedere i reperti archeologici ritrovati sotto la chiesa stessa, e resi visibili con un pavimento trasparente di spesse lastre di vetro. All'uscita nel cortile attiguo, ultima tappa del percorso troveremo un lavatoio di epoca medioevale.
Apprendisti Ciceroni del Liceo statale "Camillo Finocchiaro Aprile", Palermo