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CHIESA DI SAN GIOVANNI IN PETROIO

CHIESA DI SAN GIOVANNI IN PETROIO

SAN PIERO A SIEVE, FIRENZE

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CHIESA DI SAN GIOVANNI IN PETROIO
La Pieve di San Giovanni in Petroio, ubicata nella frazione di Petroio e appartenente al Comune di Barberino di Mugello, si erge su un colle in posizione panoramica non lontano dalla riva meridionale del Lago di Bilancino. La Pieve è documentata in modo certo già dal 1097 e sorgeva probabilmente lungo il percorso di un'antica strada che collegava Firenze con Bologna. Era verosimilmente uno dei pivieri mugellani più importanti, circostanza che appare comprovata anche dal suo piuttosto consistente numero di chiese suffraganee, che era arrivato a 12. La Famiglia dei Medici, che aveva già numerose proprietà, in quella che fu la loro terra natia, acquisto vari possedimenti attorno alla Pieve nel trecento. Nel quattrocento il patronato della chiesa passò ai Medici e fu ceduto solo nel 1617 alla Famiglia dei Portinai. Al momento dell'estinzione del ramo maschile dei Portinai il patronato passò nuovamente ai Medici. Dal 1907 la Pieve è assegnata al parroco Don Gino Cuciti da Vicchio di Mugello. Don Gino accolse prima dello scoppio della guerra sua nipote Albertina Bulletti, orfana dei genitori e proveniente da Vicchio. L'Albertina, così chiamata da tutti quelli che la conoscevano, è riuscita fino alla morte dello zio, avvenuta nel 1989 e dopo, a tenere in piedi la Pieve e le strutture ad essa connesse. Per questa straordinaria donna sicuramente San Giovanni in Petroio e la Pieve hanno rappresentato un luogo del cuore, fino alla sua morte avvenuta nel 2006. Albertina aiutava il Parroco non solo nelle faccende domestiche ma anche nella pastorale, organizzando il catechismo, il coro, le processioni e le feste, e teneva i contatti con la gente girando a cavallo per le case sparse nella campagna e nei boschi. Dopo la morte dello zio e l'azzeramento della Parrocchia ha continuato a vivere di fianco alla Pieve, in una piccola casetta con le persiane grigie, prendendosene cura alacremente e rendendola fruibile alle persone di passaggio. L'edificio si presenta con una bella facciata a capanna preceduta da un loggiato con archi sorretti da pilastri. Il portico asimmetrico antistante di costruzione più tarda, è pavimentato in cotto e si articola su sei arcate con pilastri quadrangolari e capitelli in arenaria. Sotto al portico, sul lato destro si apre un grande portale centinato che dà accesso alla corte laterale. Il portale centrale è architravato con stemma dei Medici al centro dell’architrave; il portone è ligneo. A sinistra, la facciata dell’ex Compagnia presenta un portale trabeato e una sovrastante finestra rettangolare terminante con un cornicione. La cornice di coronamento degli spioventi del tetto, in mattoni disposti a dentelli, risale probabilmente ad un ampio restauro del XV secolo, quando forse la chiesa, che in origine doveva avere la navata centrale sopraelevata rispetto alle laterali, ebbe la facciata romanica a quattro spioventi trasformata a capanna. Sul prospetto sono ancora visibili tre stemmi, uno dei quali, quello centrale a mandorla, appartiene ai Medici, mentre i due laterali, di foggia seicentesca, si riferiscono alla famiglia Portinari. Il campanile è a pianta quadrata. La tozza torre campanaria forse è stata scapitozzata. Ha i prospetti in alberese, una copertura a padiglione su cornice d’imposta in cotto; la cella, con ampi fornici centinati, ospita tre campane azionate a corda. All'interno della pieve si possono ammirare un prezioso fonte battesimale scolpito con una decorazione di raffinato gusto rinascimentale ed una lastra tombale appartenente alla famiglia Becchi. La visita a questo edificio si può concludere negli ambienti della sacrestia, ove sono presenti peducci scolpiti in pure linee quattrocentesche, risalenti forse alla stessa campagna di restauri che nel corso dei XV secolo mutò radicalmente l'aspetto della chiesa. Attualmente la Pieve di San Giovanni in Petroio è chiusa e versa in totale stato di abbandono. Gli edifici della canonica sono in parte crollati e il campanile presenta vaste crepe.

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