La chiesa di San Giacomo ha origini che datano fino al Medioevo, periodo in cui era una semplice cappella allora dedicata a Santa Cristina: qui vi celebrò, partire dal 1180, il Beato Manfredo Settala, presbitero che morì nel 1217 e fu beatificato dalla Chiesa Cattolica.
La prima struttura della chiesa risale al 1455 ed era circondata da un cimitero.
Nell'ottobre del 1567 la chiesa compare su un documento come dedicata a San Cristoforo. Dopo la visita del novembre dello stesso anno dell'arciprete di Monza, la chiesa verrà allargata, a causa dell'aumento demografico della zona, verso est, fino ad assumere le dimensioni attuali. Questi lavori porteranno alla demolizione dell'Altare originale: quello attuale, a muro, riporta un affresco datato 10 ottobre 1576. Le verranno aggiunte la sacrestia, un Altare laterale (dedicato a San Giacomo) ed un altro locale. Verrà inoltre affrescata.
In epoche più recenti, non precisamente databili, assume la dedicazione a San Giacomo apostolo; anche le motivazioni sono solo ipotizzabili. In questa chiesa verrà eretta la parrocchia di Cuasso al Piano, ma il luogo verrà presto reputato troppo piccolo per accogliere la crescente popolazione dei tre paesi sotto la sua cura d'anime.
Dopo la costruzione dell'attuale chiesa parrocchiale di Sant'Antonio Abate (1745) questa chiesa venne via via dimenticata ed abbandonata.
Consiste di una sola navata con una volta a botte, terminante, sul Presbiterio, in una volta a crociera, una sacrestia voltata, un Altare dedicato a San Giacomo Maggiore ed un altro locale, usato come ripostiglio. La facciata è asimmetrica e mostra ancora un campaniletto ferreo sulla destra, senza campana. Il portale, architravato, unico accesso, è sovrastato da un angelo in pietra e due affreschi ovali che rappresentano la scena dell'Annunciazione. Al centro vi era una raffigurazione dell'Occhio raggiante di Dio, svanita nel tempo. La controfacciata mostra un'interessante frase latina: "Sacratam hanc Aedem finitimarum Vetustissimam atque parentem Peculiari prosequatur veneratione" (Questa chiesa consacrata, la più antica e matrice delle chiese vicine, sia rispettata con particolare venerazione). Questo accerta l'antichità di questa chiesa.
E' rimasta chiusa ed in deterioramento strutturale per circa cinquanta anni, fino al 2023. Nel 2019 il canonico don Nicolò Vittorio Casoni vi commissionò opere di ristrutturazione e stabilizzazione, terminate quattro anni dopo. Lì il 5 novembre 2023 è subentrato il Gruppo per la Chiesa di San Giacomo, che si occupa della sua pulizia, manutenzione ed apertura al pubblico. E' utilizzata per la celebrazione dei Vesperi, ma non ancora delle Sante Messe.