I Luoghi del Cuore
Il censimento dei luoghi italiani da non dimenticare
CASTEL SANT'ELMO

CASTEL SANT'ELMO

NAPOLI

557°

POSTO

38

VOTI
Condividi
CASTEL SANT'ELMO
Le prime notizie relative a Castel Sant'Elmo risalgono al 1275. Nel 1329 Roberto d'Angiò affida l'incarico del suo ampliamento allo scultore e architetto senese Tino di Camaino che trasforma l'edificio in un vero e proprio palatium per il re e per la corte, a pianta quadrilatera, con due torri; nel 1348 viene definito nei documenti come castrum Sancti Erasmi, per la presenza in quel luogo di una cappella dedicata a Sant'Erasmo. Nel 1456 un terremoto ne provoca il crollo delle torri e di alcune cortine murarie con relativi interventi di restauro a cura degli Aragonesi. Durante il viceregno spagnolo (1504-1707) il castello, chiamato Sant'Ermo e poi Sant'Elmo, forse per la corruzione del nome Erasmo, viene trasformato in fortezza difensiva per volere di Don Pedro de Toledo (viceré dal 1532 al 1553) e il progetto affidato a Pedro Luis Escrivà, ingegnere militare di Valencia. La costruzione dell'edificio nell'attuale configurazione, a pianta stellare, inizia nel 1537 e nel 1538 viene posta sul portale di ingresso l'epigrafe, sormontata dallo stemma di Carlo V con l'aquila bicipite asburgica. Nel 1547 Pietro Prato costruisce la chiesa, distrutta nel 1587 da un fulmine con gli alloggi militari e la palazzina del castellano. Tra il 1599 ed il 1610 il castello è interessato da lavori di restauro, opera di Domenico Fontana, nel cui ambito viene riedificata la chiesa all'interno del piazzale, la dimora del castellano e il ponte levatoio. Dal 1860, allontanatosi l'ultimo presidio borbonico, Castel Sant'Elmo è stato adibito a carcere militare fino al 1952. Successivamente la fortezza è passata al demanio militare fino al 1976, anno in cui ha avuto inizio un imponente intervento di restauro ad opera del Provveditorato alle Opere Pubbliche della Campania. I lavori, durati sette anni, hanno reso possibile il recupero dell'originaria struttura, rendendo visibili gli antichi percorsi, i camminamenti di ronda e gli ambienti sotterranei. Nel 1982 il complesso monumentale è stato dato in consegna alla Soprintendenza per Beni Artistici e Storici di Napoli, che ha proseguito importanti lavori di restauro, recuperando nuovi e moderni spazi espositivi. Solo dagli inizi degli anni Ottanta si può affermare che Castel Sant'Elmo sia entrato a far parte a pieno titolo della vita di Napoli, avendo costituito fino allora l'emergenza monumentale più espressiva, ma anche più estranea alla sua vicenda sociale e culturale. Dapprima cittadella delle truppe, poi carcere militare, l'immenso complesso è rimasto per secoli un corpo sostanzialmente estraneo allo sviluppo civile fino a che è diventato sede diniziative espositive e manifestazioni culturali che ne hanno modificato la vocazione e, di conseguenza, il ruolo urbanistico. La scommessa è stata colmare la 'distanza' dalla città e inventare un ruolo diverso per questo monumento. Il castello si propone come un centro polifunzionale rivolto ad ampliare sia il mondo della cultura grazie alla ricca fototeca e alla biblioteca di storia dell'arte "Bruno Molajoli", che quello dello spettacolo, con un auditorium che accoglie convegni, concerti, rappresentazioni teatrali e cinematografiche. Dopo essere stato aperto per la Mostra dell'Antiquariato (1989) ha ospitato quella dedicata alla Aeropittura (1989), cui sono seguite moltissime altre esposizioni, tra cui spiccano All'ombra del Vesuvio (1990), Jusepe de Ribera (1993), Luca Giordano (2001), Gauguin e la Bretagna (2003), Gaspare Traversi (2003), quelle dedicate all'arte contemporanea a partire da Fuori dall'ombra (1991) e di Comicon, dedicate al fumetto. Nel corso di questi ultimi venti anni la vocazione del complesso monumentale di Sant'Elmo si è andata focalizzando intorno ad un ruolo culturale e dialettico dalle vaste implicazioni e alla consapevolezza che, attraverso il dialogo tra le varie arti, discipline e culture, la Soprintendenza ha la possibilità di incanalare le iniziative verso un obiettivo di dialogo e di pace tra i popoli del mediterraneo.

Gallery

Scheda completa al 100%
Arricchisci o modifica questa scheda

Esiste già una scheda per questo luogo?
Segnalaci se questa scheda è un duplicato.

I contenuti di questa scheda sono generati dagli utenti e non riflettono un giudizio del FAI sul luogo.
Il FAI non è responsabile dell’eventuale violazione di copyright delle immagini pubblicate.
Contenuti impropri e utilizzi non corretti delle immagini possono essere segnalati a: iluoghidelcuore@fondoambiente.it.
Questo luogo è stato votato anche nel:
Censimento 2022

557° Posto

38 Voti
Censimento 2020

2,377° Posto

66 Voti
Censimento 2018

1,072° Posto

88 Voti
Censimento 2016

645° Posto

96 Voti
Censimento 2014

1,038° Posto

33 Voti
Censimento 2012

1,022° Posto

12 Voti
Censimento 2010

1,827° Posto

3 Voti
0

Scopri altri luoghi vicini

565°
30 voti

Chiesa

PIAZZETTA TRINITA' ALLA CESAREA E CHIESA DELLA SANTISSIMA TRINITÀ ALLA CESAREA O SANTA MARIA DEL RIMEDIO

NAPOLI

571°
24 voti

Area urbana, piazza

CONTRADA SAN MANDATO

NAPOLI

583°
12 voti

Giardino, parco urbano

PARCO VENTAGLIERI

NAPOLI

579°
16 voti

Borgo

MONTESANTO E PIGNASECCA

NAPOLI

Scopri altri luoghi simili

17°
13,011 voti

Castello, rocca

CASTELLI TAPPARELLI D'AZEGLIO

LAGNASCO, CUNEO

57°
4,794 voti

Castello, rocca

CASTELLO DI CAPACCIO E CAPUTAQUIS MEDIEVALE

CAPACCIO, SALERNO

61°
4,665 voti

Castello, rocca

CASTELLO CHIANOCCO

CHIANOCCO, TORINO

120°
2,617 voti

Castello, rocca

CASTELLO TRAMONTANO

MATERA

Registrati alla newsletter
Accedi alle informazioni per te più interessanti, a quelle inerenti i luoghi più vicini e gli eventi organizzati

CASTEL SANT'ELMO

NAPOLI

Condividi
CASTEL SANT'ELMO
Le prime notizie relative a Castel Sant'Elmo risalgono al 1275. Nel 1329 Roberto d'Angiò affida l'incarico del suo ampliamento allo scultore e architetto senese Tino di Camaino che trasforma l'edificio in un vero e proprio palatium per il re e per la corte, a pianta quadrilatera, con due torri; nel 1348 viene definito nei documenti come castrum Sancti Erasmi, per la presenza in quel luogo di una cappella dedicata a Sant'Erasmo. Nel 1456 un terremoto ne provoca il crollo delle torri e di alcune cortine murarie con relativi interventi di restauro a cura degli Aragonesi. Durante il viceregno spagnolo (1504-1707) il castello, chiamato Sant'Ermo e poi Sant'Elmo, forse per la corruzione del nome Erasmo, viene trasformato in fortezza difensiva per volere di Don Pedro de Toledo (viceré dal 1532 al 1553) e il progetto affidato a Pedro Luis Escrivà, ingegnere militare di Valencia. La costruzione dell'edificio nell'attuale configurazione, a pianta stellare, inizia nel 1537 e nel 1538 viene posta sul portale di ingresso l'epigrafe, sormontata dallo stemma di Carlo V con l'aquila bicipite asburgica. Nel 1547 Pietro Prato costruisce la chiesa, distrutta nel 1587 da un fulmine con gli alloggi militari e la palazzina del castellano. Tra il 1599 ed il 1610 il castello è interessato da lavori di restauro, opera di Domenico Fontana, nel cui ambito viene riedificata la chiesa all'interno del piazzale, la dimora del castellano e il ponte levatoio. Dal 1860, allontanatosi l'ultimo presidio borbonico, Castel Sant'Elmo è stato adibito a carcere militare fino al 1952. Successivamente la fortezza è passata al demanio militare fino al 1976, anno in cui ha avuto inizio un imponente intervento di restauro ad opera del Provveditorato alle Opere Pubbliche della Campania. I lavori, durati sette anni, hanno reso possibile il recupero dell'originaria struttura, rendendo visibili gli antichi percorsi, i camminamenti di ronda e gli ambienti sotterranei. Nel 1982 il complesso monumentale è stato dato in consegna alla Soprintendenza per Beni Artistici e Storici di Napoli, che ha proseguito importanti lavori di restauro, recuperando nuovi e moderni spazi espositivi. Solo dagli inizi degli anni Ottanta si può affermare che Castel Sant'Elmo sia entrato a far parte a pieno titolo della vita di Napoli, avendo costituito fino allora l'emergenza monumentale più espressiva, ma anche più estranea alla sua vicenda sociale e culturale. Dapprima cittadella delle truppe, poi carcere militare, l'immenso complesso è rimasto per secoli un corpo sostanzialmente estraneo allo sviluppo civile fino a che è diventato sede diniziative espositive e manifestazioni culturali che ne hanno modificato la vocazione e, di conseguenza, il ruolo urbanistico. La scommessa è stata colmare la 'distanza' dalla città e inventare un ruolo diverso per questo monumento. Il castello si propone come un centro polifunzionale rivolto ad ampliare sia il mondo della cultura grazie alla ricca fototeca e alla biblioteca di storia dell'arte "Bruno Molajoli", che quello dello spettacolo, con un auditorium che accoglie convegni, concerti, rappresentazioni teatrali e cinematografiche. Dopo essere stato aperto per la Mostra dell'Antiquariato (1989) ha ospitato quella dedicata alla Aeropittura (1989), cui sono seguite moltissime altre esposizioni, tra cui spiccano All'ombra del Vesuvio (1990), Jusepe de Ribera (1993), Luca Giordano (2001), Gauguin e la Bretagna (2003), Gaspare Traversi (2003), quelle dedicate all'arte contemporanea a partire da Fuori dall'ombra (1991) e di Comicon, dedicate al fumetto. Nel corso di questi ultimi venti anni la vocazione del complesso monumentale di Sant'Elmo si è andata focalizzando intorno ad un ruolo culturale e dialettico dalle vaste implicazioni e alla consapevolezza che, attraverso il dialogo tra le varie arti, discipline e culture, la Soprintendenza ha la possibilità di incanalare le iniziative verso un obiettivo di dialogo e di pace tra i popoli del mediterraneo.
Campagne in corso in questo luogo
Storico campagne in questo luogo
I Luoghi del Cuore
2010, 2012, 2014, 2016, 2018, 2020, 2022
Registrati alla newsletter
Accedi alle informazioni per te più interessanti, a quelle inerenti i luoghi più vicini e gli eventi organizzati
Tutto questo non sarebbe possibile senza di te
Tutto questo non sarebbe possibile senza di te