In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
La Cappella è parte del complesso della Villa Reale di Monza che si trova in posizione leggermente sopraelevata, sia rispetto al centro storico della città che rispetto al fiume Lambro, in prossimità delle prime colline brianzole. Questi fattori, che rendevano il sito particolarmente salubre, furono decisivi nell'individuazione del luogo in cui edificare quella che in origine era la Villa di campagna dell'arciduca Ferdinando d'Asburgo. Il progetto fu affidato all'architetto di corte G. Piermarini.
La Cappella, realizzata tra il 1777 e il 1783 insieme alla Villa, ne ha poi condiviso tutta la storia. Fino al 1900 rimase legata alla vita religiosa della corte e delle varie famiglie reali. Subì, come la Villa, gravi danni da parte dei francesi nel 1796 ma, tra il 1800 e il 1814, Cappella e Villa vennero restaurate da Napoleone e dal viceré d'Italia Eugenio di Beauharnais che vi si stabilisce. È in questi anni che, delimitata la corte d'onore con una cancellata, venne realizzato un secondo ingresso, quello attualmente in uso, per consentire l'accesso del popolo, dei fedeli estranei alla corte. Col ritorno degli Austriaci nel 1814 e poi, dal 1860, con i Savoia, la Cappella, ricevette molte donazioni: reliquie, pale d'altare, oggetti preziosi.
La Cappella è parte integrante del complesso neoclassico, tanto che all'esterno non è facilmente individuabile, non fosse per le scritte "V. MARIAE D." (Virgini Mariae Dicatum, Dedicato alla Vergine Maria) sopra al portone d'entrata, e "TEMPLUM" sulla parete laterale. Parallela alla Cavallerizza, si trova alla convergenza tra l'ala nord e il rustico delle cucine, differenziandosi, così, da altre regge in cui la cappella si trova al centro del complesso. La pianta a croce greca è iscritta nel quadrato del perimetro esterno. All'interno, gli stucchi della ricca decorazione, disegnati dallo stesso Piermarini, furono realizzati da Giacomo Albertolli. La pregevole pala dell'altare maggiore, datata tra il 1690 e il 1695, raffigura l'Immacolata; è opera di Stefano Legnani, detto il Legnanino e proviene dalla Chiesa di Santa Caterina di Brera, abbattuta dopo la soppressione. L'organo Serassi è del 1825 con la cassa disegnata da G. Tazzini in stile neoclassico; invisibile sulla balconata del coro, è ancora perfettamente funzionante.
I visitatori potranno conoscere la storia della Cappella e della Villa Reale e avranno modo di apprezzare il contrasto tra lo stile sobrio ed elegante delle architetture dell'intero complesso – espressione del rifiuto sia degli Asburgo che di Piermarini di ogni forma di ostentazione di sfarzo nelle decorazioni e nei materiali usati – e la grande ricchezza decorativa interna della Chiesa, con una spiccata attenzione per gli elementi naturali; in questo modo, probabilmente, Piermarini intendeva sottolineare la superiore dignità della chiesa. Insieme ai narratori FAI saranno presenti, in qualità di apprendisti ciceroni, alcuni studenti dell'Istituto Leone Dehon di Monza che condivideranno con i visitatori un'importante esperienza di cittadinanza attiva.
Volontari FAI