La cappella sorge in cima alla collina dioritica del santuario di Monte Stella, dal qual è raggiungibile tramite un breve sentiero ciottolato. Essa è meta del pellegrinaggio che si svolge nel giorno dell'Epifania e che, per antica deliberazione pontificia, vale ai fedeli una indulgenza plenaria. L'antico rito della processione e della offerta dei ceri alla cappella, è stato, in tempi recenti, incorporato nelle celebrazioni dello storico carnevale di Ivrea, che ogni anno ha il suo avvio proprio nella giornata dell'Epifania.
La cappella fu edificata attorno al 1220 (la tradizione vuole che sia stato san Francesco a suggerirne la costruzione per ottenere la protezione dalla grandine); la sua architettura romanica è estremamente sobria e si caratterizza soprattutto per la presenza di un'abside semicilindrica. Anche l'interno della cappella è alquanto spoglio.
Il suo maggior pregio artistico è dato da un affresco databile verso la fine del XV secolo (ca 1480) raffigurante una Adorazione del Bambino con ai due lati le figure di san Rocco e di san Sebastiano (omaggio probabile allo scampato pericolo della peste scoppiata in quegli anni); affresco che, per molti elementi stilistici, richiama la lezione artistica di Martino Spanzotti.
Il restauro ultimato nel 2004 ha consentito di restituire al pregevole affresco i suoi colori originali e di mettere in evidenza la cura con la quale furono dipinti i volti di Maria e di Giuseppe. Lo si ritiene opera di un valente pittore, attivo tra Canavese e Valle d'Aosta, che si ispira con evidenza allo Spanzotti (e in particolarmente alla Adorazione del Bambino e Santi Vescovi di Rivarolo Canavese) e che, per alcuni versi, pare non immemore della lezione di Antoine de Lonhy.