Castel Viscardo e il suo Parco Pinaro: un cuore verde al centro del paese dal quale si scorge:
"La più bella vista sulla Valle del fiume Paglia", una terrazza su tre regioni Umbria, Lazio e Toscana
Ci troviamo nella bassa Valle del Paglia, molto vicini alla confluenza con il fiume Tevere (nel bacino artificiale del lago di Corbara), ma l’arco geografico a cui è posto di fronte l’osservatore è molto vasto, poiché include tre regioni (Toscana, Lazio, Umbria) e ben 5 province (Terni, Viterbo, Grosseto, Siena e Perugia). Il punto di vista del “Pinaro” elevato e privilegiato grazie alla larga ansa dello stesso fiume, consente allo sguardo di abbracciare, in un’ampia veduta da sud-ovest (a sinistra) verso nord est (a destra), un panorama che va dal confine viterbese dell’Altopiano dell’Alfina (ben disegnati i contorni del castello del borgo di Torre Alfina), alla larga vallata dominata dal paese di Allerona e oltre verso la zona detta delle “Crete” fino a Città della Pieve passando, al centro, per il verde intenso e incontaminato della Riserva di Monte Rufeno e Selva di Meana (ben visibili i ruderi dell'antico insediamento medievale). Sullo sfondo le cime del sud ovest toscano a corona con al centro l’Amiata, dove è sita la stessa sorgente del fiume Paglia, a un’altitudine di circa 1000 mt s.l.m.
Prima di essere una pineta (con la stragrande maggioranza degli alberi piantati in occasione della “Festa degli alberi” degli anni cinquanta e sessanta del XX secolo), con annessi impianti sportivi, di proprietà della Partecipanza Agraria e in concessione al Comune, il parco, oggi comunemente chiamato “Pinaro”, è stato per secoli il giardino privato del Castello, al quale i castellesi non potevano accedere se non in tempi stabiliti. Nei secoli passati era coltivato, poi aperto al pubblico passeggio solo in alcuni periodi dell’anno (quando non c’erano le colture, la trebbiatura o il pascolo delle erbe estive), solitamente tra le due festività di Sant’Angelo («da S. Angelo di Maggio a S. Angelo di Settembre», ossia dall’8 maggio – apparizione – al 29 settembre – dedicazione – di ogni anno). Dopo essere entrato a far parte del patrimonio della neo costituita Partecipanza Agraria (in seguito alla decennale causa per il riconoscimento degli usi civici) è stato, finalmente, liberalizzato all'accesso di tutti coloro che lo desiderano, divenendo nel tempo uno spazio di infinite sensazioni, da sempre amato dai castellesi e villeggianti; non c’è famiglia del paese che non conservi una foto ricordo in questo luogo, segno di spensieratezza e ritrovo estivo per eccellenza.
Al centro del Pinaro-Prato, ben visibile anche da lontano, è stata posta nel 2015 la Panchina Rossa a memoria di tutte le vittime del femminicidio (e per la quale è stata scelta una frase di una canzone di Brunori Sas "Colpo di pistola" : "Per non sentire ancora un altro no/uscire dalla sua bocca dorata/Prima l'ho uccisa e dopo l'ho baciata"... Poesia per descrivere l'orrore e la follia di questa piaga sociale.)
Un cuore rosso che pulsa all'interno del cuore verde della nostra comunità per dire un fermo no ad ogni forma di violenza.