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APICE VECCHIA - LA CITTÀ FANTASMA

APICE VECCHIA - LA CITTÀ FANTASMA

APICE VECCHIO, BENEVENTO

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APICE VECCHIA - LA CITTÀ FANTASMA
Lo splendido scenario della città fantasma di Apice Vecchia, denominata la città fantasma, la Pompei del ‘900, cosi come Pompei un evento naturale ha fermato il tempo ad Apice. Le lancette dell’orologio si sono fermate al 23 novembre dell’1980. Tutto è rimasto com’era. Le insegne dei negozi, l’illuminazione pubblica, le strade ciottolate, le chiese, la scuola. Tutto è immobile, fisso. Le porte sono aperte e dentro le sale c’è un lungo silenzio. C’è nell’aria l’atmosfera dei templi profanati. Le porte sono aperte, i segreti svelati. Le stanze sono piene di oggetti, negli scaffali i libri sono al loro posto, gialli e stanchi da volersi sedere, raccogliere i dettagli e ricostruire le vite di chi ha abitato in quelle stanze. Visitare le case abbandonate diventa presto un rito, una sorta di pellegrinaggio fra le cappelle della memoria. Per terra, nelle stanze in disordine, le mura cadute nascondono spesso frammenti delle storie che le hanno popolate. Sedendoti sui gradini della chiesa principale del paese, l’abbazia di S. Maria Assunta, il fiume scorre in basso e la città nuova è ora visibile su una collina non troppo lontana. Simbolo ed imponente, il Castello dell’Ettore, lungo il percorso domina la valle. Non immune anch’esso al trascorrere del tempo inghiottito dalla serie di eventi che portarono all’abbandono del paese, ma non abbandonando mai quella magia che da sempre le sue mura hanno sprigionato e sprigionano tutt’ora. Guardando tutto ciò, ti vien da pensare che avresti voluto visitare questo posto da bambino. È difficile definire con le parole il tempo e la storia. Invece qui è tutto incredibilmente evidente: non sono necessari discorsi né lunghe spiegazioni.

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