Conosciuto come Grand Hotel Poste di Campodolcino, era dotato di stazione climatica idroterapica che sfruttava sorgenti di acque ferrugginose; vi si praticava anche la cura del latte e dell'uva. Fondato dal dott. Rizzi dopo il 1840, rilevando una vecchia locanda, il Posta divenne uno degli alberghi più lussuosi e rinomati della zona. Famoso per la sua sala da pranzo di 300 mq (detta Giardino d'Inverno o Sala Luccicante per la sua luminosità, dovuta a lunghe vetrate), negli anni '30 si dotò anche di orchestra e campI da tennis. Vi soggiornarono personaggi del calibro di re Vittorio Emanuele III, il Principe Umberto, re Leopoldo II del Belgio, la Principessa Clementina Bonaparte, Pirandello, Carducci.... Dopo la guerra iniziò il lento declino, che lo avrebbe portato alla chiusura e al definitivo abbandono nel 1981. All''interno era decorato con splendidi affreschi in stile liberty ed una maestosa scalinata in ferro battuto, ancora oggi presente, più vari altri fregi in ferro e in legno che oggi rischiano di sparire. Dopo 40 anni di totale abbandono, la struttura dell'albergo era così seriamente compromessa che il Sindaco del paese si è visto costretto ad ordinarne l'abbattimento. La proprietà, chiamata più volte a mettere la struttura in sicurezza, non si è mossa. I preziosi esempi di liberty conservati al suo interno sono quindi andati perduti per sempre, e non rimane che un cumulo di macerie...