Quando la trovò, in mezzo ai castagni toscani, le disse con tono imperioso e perentorio di fondare un National Trust italiano. “Ma lassù c’è il porridge e noi mangiamo gli spaghetti, lassù piove e qui splende il sole; vedo poche analogie!”, rispose l’amica.
L’idea di Elena Croce divenne realtà grazie all’entusiasmo e il sostegno di Renato Bazzoni, Alberto Predieri e Franco Russoli: fu con loro che Giulia Maria Mozzoni Crespi 28 aprile 1975 firmò l’atto costitutivo e lo statuto del FAI: una dichiarazione d’intenti di persone decise a fare qualcosa di concreto per il nostro Paese.
A dare il via alle attività FAI fu la prima donazione ricevuta: la splendida Cala Junco donata da Pietro di Blasi, a Panarea, nelle Eolie, una caletta dalle acque cristalline. Seguirono il Monastero di Torba, comprato e donato dalla stessa presidente Crespi, l’Abbazia di San Fruttuoso a Camogli, fino alle ultime significative acquisizioni dei Giganti della Sila a Spezzano della Sila, del Podere Case Lovara a Punta Mesco, delle Saline Conti Vecchi a Cagliari.
1977
I primi Beni
Il primo Bene donato è Cala Junco, all’estremità occidentale dell’isola di Panarea; seguono il Monastero di Torba, complesso di origini romane in provincia di Varese, e il Castello di Avio, con un mastio del XI secolo ai piedi della Val Lagarina (Trento).
1985
Il primo grande restauro
Il Monastero di Torba, (che nel 2011 verrà dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco) è il primo Bene che abbiamo restaurato. Un lavoro durato 8 anni fa riaffiorare le mura dell’avamposto romano e gli affreschi longobardi dell’VIII/IX secolo.
1993
La prima Giornata FAI di Primavera
Vengono aperte per la prima volta le porte di 90 luoghi in 32 città. Nasce così un evento chiave del FAI, che dopo 25 edizioni conterà 10.000.000 visitatori e coinvolgerà 123.000 volontari.
1999
Il primo Bene in concessione
La Regione Siciliana affida al FAI il Giardino della Kolymbethra, gioiello archeologico e agricolo nella Valle dei Templi di Agrigento. La concessione, a titolo gratuito per 25 anni, è finalizzata al recupero del Bene dopo decenni di abbandono.
2003
Nascono i Luoghi del Cuore
Gli italiani sono chiamati a esprimersi sui luoghi che hanno più a cuore e che vorrebbero salvare votandoli al censimento I Luoghi del Cuore. La prima edizione conta 24.200 voti. Nel 2020 diventeranno oltre 2 milioni e 300.000
2010
Il primo nuovo Presidente: Ilaria Borletti Buitoni
Dopo 35 anni dedicati alla guida del FAI con grande dedizione ed energia, Giulia Maria Crespi (1923 – 2020) lascia la carica di Presidente a Ilaria Borletti Buitoni, e assume quella di Presidente Onorario.
2013
Il passaggio di testimone: il professor Andrea Carandini
Subentra alla presidenza il Professor Andrea Carandini, archeologo italiano, già Presidente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali dal 2009 al 2012. Nel 2021 gli succederà Marco Magnifico, già Vicepresidente Esecutivo.
2014
Il primo piano strategico
I sogni diventano obiettivi concreti: viene stilato un piano strategico dal 2014 al 2023, uno strumento per valutare progressi e risultati e per raggiungere i traguardi secondo i programmi.
2016
150.000 iscritti!
A poco più di 40 anni dalla sua fondazione, il FAI raggiunge i 150.000 iscritti: una comunità di amanti della storia, dell’arte e del paesaggio del nostro Paese.
2017
Il primo bene produttivo
Le Saline Conti Vecchi, storico impianto alle porte di Cagliari tuttora attivo, sono aperte al pubblico e valorizzate grazie a un progetto sperimentale studiato insieme a Eni.
2019
La prima “visita guidata” dentro una poesia
Dopo un intervento di restauro vengono riaperti al pubblico a Recanati il Centro Nazionale di Studi Leopardiani e l’orto-giardino sul famoso “ermo colle” citato nell’Infinito di Giacomo Leopardi. Qui viene allestito un percorso multimediale che “guida il pubblico” dentro la più celebre poesia leopardiana, perché tutti possano scoprirne o riscoprirne la bellezza e il valore universale.
2021
Marco Magnifico diventa Presidente FAI
Marco Magnifico succede ad Andrea Carandini e assume la presidenza della Fondazione dopo esserne stato Vicepresidente Esecutivo dal 2010.
2022
Il FAI diventa ETS. Nuove acquisizioni
La Fondazione ottiene il riconoscimento di Ente del Terzo Settore attraverso l’iscrizione al Registro Nazionale Unico del Terzo settore e adegua il proprio Statuto al Codice del Terzo settore.
Per la prima volta, una tenuta agricola produttiva entra a far parte dei Beni della Fondazione con l’acquisizione di Villa Caviciana a Gradoli (VT).
Il Memoriale Brion ad Altivole (TV) è il primo monumento funerario della Fondazione, ricevuto in donazione da Ennio e Donatella Brion nel 2022. Un capolavoro dell’architettura del ‘900 progettato da Carlo Scarpa negli anni Settanta, sintetizza le ricerche compositive del grande maestro e la sua sensibilità nei confronti dei materiali. Un luogo di pace e contemplazione, in cui l’architetto fonde riferimenti simbolici, culture e religioni per proporre una riflessione universale sulla vita e sulla morte.
2023
Le Case Museo di Milano e il Convento di San Bernardino a Ivrea
Il FAI riceve in donazione il Convento di San Bernardino-Casa Olivetti a Ivrea da parte di TIM – che dona il Convento, che fu la casa della famiglia Olivetti – e degli eredi Olivetti – che donano la Chiesa con gli affreschi realizzati di Giovanni Martino Spanzotti (1450 circa-ante 1528). La Fondazione recupererà l’intero complesso per farne un museo dedicato allo storico imprenditore.
Le case museo di Milano
La Fondazione riceve due nuove importanti donazioni: Casa Crespi e Collezione Bagutta e Casa Livio e Collezione Grandi. Due dimore che raccontano uno spaccato di società e di cultura della borghesia lombarda. Insieme a Villa Necchi Campiglio fanno parte del circuito delle sei case museo di Milano. La peculiarità di Casa Crespi e Casa Livio, la cui inaugurazione è prevista per il 2026, è che saranno Case Museo con una specifica vocazione legata alla loro storia: l’educazione alla comprensione e ascolto della musica, per la prima, e alla pratica del disegno, per la seconda. Le nuove donazioni diverranno quindi luoghi di apprendimento e di svago: nuovi spazi culturali a beneficio di Milano.
2024
La Velarca e l'Aula del Simonino
Aula del Simonino. Palazzo Bortolazzi Larcher Fogazzaro, Trento.
Marina Larcher Fogazzaro, nel 2018 lascia al FAI la storica Cappella del Simonino nel 2018, perché fosse restaurata e valorizzata. La Fondazione ha eseguito i restauri, dapprima sulla facciata del Palazzo, scoprendone le finestre quattrocentesche e restituendo colore e leggibilità alle figure e alle iscrizioni dipinte nel 700; poi anche all’interno e nello spazio absidale, dov’è l’originario altare. Alla fine degli impegnativi lavori, quella che fu una Cappella di devozione, poi sconsacrata, è diventata un’aula didattica, un luogo in cui ascoltare una storia che risale al 1475 che ha ancora molto da insegnare. Un’occasione per far riflettere, confrontare e discutere i ragazzi su come la cultura e la conoscenza della storia siano fondamentali per la convivenza pacifica e il dialogo.
La Velarca. Tremezzina (CO)
È la prima casa-barca del FAI, donata da Aldo e Maria Luisa Norsa nel 2011, un piccolo gioiello della storia dell’architettura moderna, progettato alla fine degli anni Cinquanta dallo Studio BBPR. Proprio gli stessi architetti che nel 1955 disegnarono la Torre Velasca, da cui “Velarca” mutua il suo nome. Dopo un lungo restauro è tornata al suo originale approdo, di fronte all’Isola Comacina, pronta ad accogliere i visitatori.
72 luoghi salvati; 56 Beni monumentali e naturalistici regolarmente aperti al pubblico 16 Beni in restauro; 84.726 mq di edifici storici tutelati; oltre 143,6 milioni di euro raccolti e investiti in restauri al servizio della collettività.
Oltre 13.600.000 di visitatori nei nostri Beni; 300.247 iscritti; 287 impiegati (full time equivalenti); più di 362 presidi territoriali tra Presidente e Segreterie regionali, Delegazioni, Gruppi, Gruppi FAI Giovani e Gruppi “FAI ponte tra culture”, con 11.716 volontari. Inoltre, 3 Gruppi esteri.
8.629.000 metri quadrati di paesaggio protetto; 922.000 metri quadrati di terreni agricoli produttivi salvati (oliveti, agrumeti, vigneti, …); 2.946.000 metri quadrati di boschi tutelati; 1.250.000 metri quadrati di pascoli di montagna; 500.000 metri quadrati di giardini e parchi storici valorizzati; oltre 2.500 esemplari arborei di pregio conservati; 11.280 ulivi conservati in tutta Italia.
40.000 libri antichi; 30.000 oggetti d’arte catalogati e protetti.
Oltre 4 milioni di studenti coinvolti; più di 839.000 studenti iscritti al FAI con la loro classe.
21 anni di corsi di storia dell’arte organizzati per 15 edizioni; 688 lezioni; quasi 11.540 partecipanti; più di 3.300 studenti; oltre 520 relatori coinvolti; 126 pubblicazioni curate dal FAI; 70 tesi di laurea sui Beni FAI;
31 edizioni primaverili e 11 autunnali; 14.272.000 di visitatori complessivi; quasi 21.000 luoghi aperti al pubblico e valorizzati; 9.113 località coinvolte; 201.160 volontari coinvolti complessivamente.
Più di 39.500 Luoghi del Cuore votati in undici edizioni del Censimento; oltre 11.100.000 voti raccolti; 1.500.638 voti raccolti e oltre 6.508 Comuni coinvolti nell'undicesima edizione del Censimento (2022); 139 Luoghi del Cuore in 19 regioni italiane a favore dei quali il FAI ha promosso un intervento.
165 casi di emergenza sul territorio presi in carico dal FAI; 81 luoghi rappresentativi dell’identità collettiva a rischio, su cui le Delegazioni FAI si attivano per la loro tutela attraverso il progetto “Puntiamo i riflettori”.
Più di 600 aziende sostenitrici ogni anno, di cui 465 iscritte al programma Corporate Golden Donor; collaborazioni con centinaia di istituzioni, dal Ministero alle Regioni, dai Comuni alle Associazioni locali.
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