FAI per il clima

FAI per il clima

Anche noi facciamo la nostra parte

    L‘impegno del FAI per le energie rinnovabili

    Nel rispetto dei vincoli paesaggistici che tutelano i Beni del FAI, la Fondazione ha colto la sfida di introdurre impianti che producono energia da fonti rinnovabili in sostituzione di vecchi impianti alimentatati da fonti fossili.

    I primi Beni in cui sono stati introdotte le energie rinnovabili sono il Podere Case Lovara a Punta Mesco a Levanto (La Spezia), completamente autosufficiente grazie all’uso di 46 pannelli fotovoltaici e 4 solari termici, e l’Alpe Pedroria e Madrera a Talamona (Sondrio), in cui sono stati installati 5 pannelli fotovoltaici per soddisfare il bisogno energetico della baita principale, restaurata dal FAI per permettere di soggiornare d’estate all’allevatore che porta il proprio bestiame a pascolare, e per la stalla, il cui restauro si è concluso nel 2022. A questi sono poi seguiti i più recenti progetti a Monte Fontana Secca e a Parco Villa Rezzola, entrambi focalizzati sull’introduzione di pannelli fotovoltaici.

    In altri Beni sono state introdotte pompe di calore geotermiche, come a Villa Necchi Campiglio a Milano e al Bosco di San Francesco ad Assisi, dove gli edifici sono riscaldati grazie a delle sonde geotermiche che utilizzano il calore del sottosuolo. Vediamo più nel dettaglio gli interventi effettuati su alcuni di questi Beni: l’utilizzo di fonti rinnovabili a Podere Case Lovara a Punta Mesco, Levanto (SP); a Monte Fontana Secca a Quero Vas (BL) e a Villa Rezzola a Lerici (SP) e la pompa di calore geotermica dell’impianto termico a Villa Necchi Campiglio a Milano.

    Podere Case Lovara a Punta Mesco, Levanto (La Spezia)

    Tutto l’intervento di recupero del Podere Case Lovara a Punta Mesco è improntato all’insegna della sostenibilità ambientale. Per quanto riguarda l’aspetto energetico, l'area agricola e gli edifici rurali di Podere Case Lovara sono isolati dal sistema di rete di distribuzione elettrica. Il FAI ha quindi individuato diverse tecnologie sostenibili improntate al risparmio energetico e compatibili con il contesto paesistico-ambientale. Il Podere è autosufficiente dal punto di vista energetico e a bassa emissione di CO2: sono stati installati 22 pannelli fotovoltaici di colore rosso per la produzione di energia elettrica e 4 pannelli solari termici per acqua calda sanitaria. I pannelli sono collocati sulla copertura piana di Casa Rossa, in posizione non visibile dall’esterno così da mitigarne l’impatto visivo. Altri 24 pannelli fotovoltaici di colore verde sono installati su una tettoia in legno, integrata nel contesto e non visibile né dal mare né dal sentiero del Parco delle Cinque Terre. La produzione elettrica è dunque affidata all’energia solare e si prevede a pieno regime autosufficienza per almeno 24 ore continuative di maltempo, grazie a un sistema di 48 batterie di accumulo.

    Monte Fontana Secca e Col de Spadaròt, Quero Vas (Belluno)

    A Monte Fontana Secca è in corso l’intervento di restauro della Casera di Valle e dello Stallone - a cui si aggiungeranno nei prossimi anni i lavori sui restanti fabbricati - con l’obiettivo di riattivare l’alpeggio e costituire un centro di educazione e formazione. A fianco ad un'attenta conservazione dei caratteri tipologici degli edifici, il progetto contiene delle soluzioni efficienti e sostenibili nella gestione dell'acqua, nel reperimento dell'energia e nella gestione dei reflui. In particolare, l’autosufficienza energetica del sito, privo di allacciamenti alla rete elettrica, sarà garantita dall’impiego dell’energia solare: sulle coperture dello Stallone e della Pendana, saranno posati 250 mq di pellicole fotovoltaiche, realizzate secondo il metodo BIPV (Building Integrated Photovoltaic), che consente di rispondere efficacemente sia alle necessità energetiche e tecnologiche sia ai fini estetici e conservativi di restauro.

    Parco di Villa Rezzola, Lerici (La Spezia)

    Anche l’intervento in corso di restauro e valorizzazione del Parco di Villa Rezzola, finanziato dal PNRR Giardini storici, è occasione per favorire buone pratiche e mettere in relazione le nuove tecnologie con gli stringenti vincoli storico-architettonici. Il recupero della serra storica all’interno del Parco prevede infatti la formazione di una superficie di pannelli fotovoltaici che coprirà quasi integralmente il fabbisogno energetico del sistema di raccolta delle acque, di irrigazione e di illuminazione.

    Villa Necchi Campiglio, Milano

    Durante i lavori di restauro iniziati nel 2004, è stato sostituito l’originale sistema di produzione del calore, una caldaia a gasolio, con una caldaia a condensazione e una pompa di calore geotermica di tipo orizzontale. Dal punto di vista del bilancio ambientale, questo sistema si serve di una risorsa rinnovabile, l’acqua di falda, che viene reintegrata immediatamente nel ciclo naturale, contribuendo così a contenere anche i possibili effetti di abbassamento della falda indotti dalla diffusione dei sistemi di scambio geotermico. Le modalità di gestione e i continui controlli hanno un ruolo centrale nella manutenzione di questo e di tutti gli impianti.

    Tutto questo non sarebbe possibile senza di te
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