19 febbraio 2025
La sessione plenaria del Convegno Nazionale dedicata alla Rete Territoriale ogni anno si tiene la domenica e rappresenta l’appuntamento conclusivo di una tre giorni densa di riflessioni, momenti conviviali, scambi di esperienze tra volontari e condivisione con i vertici FAI.
Sono quattro i Delegati che quest’anno si sono avvicendati sul palco, per presentare la loro esperienza nell’ambito dei principali progetti che coinvolgono la Rete: le Giornate FAI, il FAI Giovani, I Luoghi del Cuore e gli Apprendisti Ciceroni.
Dopo i saluti istituzionali del Prorettore dell’Università degli Studi di Milano Giovanni Onida, ha introdotto la sessione il Presidente Magnifico seguito da un intervento degli sponsor; hanno poi fatto gli onori di casa Andrea Rurale, Presidente regionale FAI Lombardia e Piergiacomo Mion Dalle Carbonare, Capo Delegazione di Milano.
A seguire, il Direttore Generale Davide Usai ha presentato le testimonianze della Rete territoriale: da Firenze buone pratiche sulle Giornate FAI, da Milano l’esperienza del Gruppo FAI Giovani; da Modena un intervento sulla ricaduta del progetto de I Luoghi del Cuore sul territorio e da Vasto l’esperienza con gli Apprendisti Ciceroni.
Dopo tre anni in questo incarico, non posso che confermare che le Delegazioni del FAI danno sostanza, reale e concreta, ai processi di partecipazione comunitaria per la valorizzazione del patrimonio in tutte le sue declinazioni. Ma dove si realizza al massimo livello questo processo? Sicuramente nelle Giornate FAI: le temibili, terribili e allo stesso tempo eccezionali e rigeneranti giornate di Primavera e di Autunno del FAI.
Una Delegazione è una comunità fatta da cittadine e cittadini che hanno fatto una scelta di dono e responsabilità.
Abbiamo sintetizzato con quattro parole un percorso di coinvolgimento, passione e dedizione al patrimonio del nostro Paese.
La prima di queste parole è Fidelizzazione.
Un Capo Delegazione eredita una squadra e deve sapere valorizzare i volontari storici e far crescere i nuovi volontari; e qui diventa fondamentale il ruolo del delegato ai volontari che insieme al capo delegazione valuta, indirizza e costruisce un percorso. A Firenze siamo fortunati: la Delegata ai volontari ha praticamente rivestito tutti i ruoli, fin da giovanissima, e conosce ognuno dei volontari nuovi e vecchi componendo con attenzione le squadre e proponendo responsabili dei beni. Il risultato è una crescita di molti volontari in ruoli sempre più elevati di responsabilità.
La seconda è Fedeltà.
Quanto è importante avere dei volontari di sicuro riferimento? Direi fondamentale ed è fondamentale che i nostri volontari siano i primi divulgatori dei valori del FAI, soprattutto durante le Giornate e siano pronti a raccontare ciò che il Fondo per l’Ambiente Italiano quotidianamente fa per conservare e valorizzare il patrimonio del nostro paese.
La terza è Formazione.
Per tutti i ruoli in delegazione è fondamentale la formazione: dagli apprendisti Ciceroni al Capo Delegazione, passando dai volontari per la raccolta fondi e alla formazione dei narratori.
Arriviamo alla quarta parola: Fiducia.
Avere fiducia nella missione e nella attività del FAI è fondamentale ed è la motivazione principale che permette a noi volontari di impegnare, donare, uno delle risorse più preziose: il nostro tempo. Fiducia che durante le Giornate si concretizza nell’impegno dei volontari e nella disponibilità a donare un sostegno all’azione del FAI da parte di chi visita i luoghi aperti durante le Giornate FAI.
Siamo un gruppo di oltre 150 volontari, studenti o lavoratori, quasi tutti milanesi di “adozione”, uniti dalla voglia di fare amicizia e scoprire la città. Ogni anno organizziamo quattro incontri di benvenuto, dove attraverso questionari raccogliamo disponibilità e motivazioni, creando un ambiente accogliente e inclusivo. Il gruppo è suddiviso in team operativi, ciascuno con un focus specifico: Ambiente e Periferia, Eventi culturali e Scuola, di cui quest’ultimo in particolar modo collabora strettamente con la Delegazione. Questa struttura ci permette di lavorare in modo efficace e di dare spazio alle diverse passioni dei volontari.
Il nostro calendario di eventi è variegato, pensato per far scoprire Milano e i suoi dintorni anche a chi non è nato qui.
Le proposte provengono da tutti i membri del gruppo, e insistiamo affinché siano loro gli ideatori e i promotori delle attività del gruppo, lasciando spazio a tutti i tipi di proposte. Dal racconto di studi d’artista, botteghe, alle passeggiate in montagna e agli eventi dedicati alla sostenibilità, ci impegniamo a creare un legame con il territorio. Fondamentale per noi è che il volontariato si declini anche in impegno civico e per la società: con una serie di eventi dedicati solo ai volontari, collaboriamo con alcune RSA in città per raccontare la bellezza dei luoghi del FAI agli anziani e organizziamo giornate di pulizia delle strade e di valorizzazione della street art, in sinergia con associazioni locali.
Ogni incontro è un’opportunità per crescere insieme e contribuire attivamente alla comunità, rendendo Milano un luogo più bello e accogliente per tutti.
La Via Vandelli è una grande strada settecentesca voluta dal Duca di Modena Francesco III per collegare Modena a Massa. Oggi è un Cammino escursionistico lungo circa 200 km che attraversa 2 Regioni (Emilia-Romagna e Toscana), 3 Province (Modena, Lucca e Massa-Carrara) e ben 21 Comuni, senza dimenticare i 2 grandi parchi locali (quello dell’Emilia Centrale e quello delle Alpi Apuane).
Per la prima volta grazie alla candidatura e poi al progetto di valorizzazione dei Luoghi del Cuore tutti questi enti sono stati sensibilizzati e coinvolti.
Enti che spesso avevano avviato interventi sulla Via senza una visione, limitati ai propri tratti di pertinenza. Tutto ciò sempre in nome del campanilismo italico, senza comprendere le vere esigenze dei viandanti, che vanno ben oltre i loghi e gli stemmi di ogni singolo ente.
Questo era lo scenario a cui ci siamo approcciati nel 2022 quando per la prima volta abbiamo preso contatto con Giulio Ferrari – autore della Guida della Via Vandelli (Terre di Mezzo) per capire come strutturare la proposta di candidare la Via Vandelli ai Luoghi del Cuore.
Il primo passo che abbiamo condiviso in una prospettiva che persegue il motto coniato da Giulio stesso “La Via è una”, è stato quello di coinvolgere le sezioni del Club Alpino Italiano presenti sul Cammino: il loro supporto è stato fondamentale nella fase di raccolta voti e nella progettazione della valorizzazione della via.
Parallelamente insieme a Giulio abbiamo iniziato un vero e proprio tour che ha coinvolto tutte gli enti pubblici del Modenese interessati dalla Via e i principali enti del versante toscano per sensibilizzare al nostro progetto.
Nel 2024 la Provincia su impulso dell’Associazione e della nostra Delegazione ha aperto un tavolo con tutti gli enti interessati che ha portato alla siglatura di un protocollo d’intesa e la costituzione di una cabina di regia per coordinare gli interventi. La Provincia si è fatta anche carico di avviare l’iter di riconoscimento della Via Vandelli per la parte emiliana. Nei prossimi giorni la documentazione sarà inviata in Regione.
Finalmente nella scorsa estate su impulso del Parco delle Alpi Apuane anche i Comuni toscani hanno avviato lo stesso iter. Il riconoscimento permetterà infatti alla Via Vandelli di poter accedere ai finanziamenti regionali e di poter essere ufficialmente promossa della APT toscane.
Il 2025 vedrà anche la conclusione del progetto dei Luoghi del Cuore, con l’installazione delle frecce segnavia e dei pannelli informativi.
Non è retorica affermare che si tratta di un primo passo e non di un traguardo.
La Via Vandelli, infatti, è un Cammino con potenzialità enormi, ancora in gran parte inespresse.
Il ruolo dell’Associazione Via Vandelli e del FAI dovrà essere quello di vigilare e di intervenire, perseguendo sempre la finalità di considerare la valenza storica e l’unitarietà del Cammino e di affrontare nuove sfide come la questione delle cave di marmo, attraversate peraltro dalla Via stessa.
La mia esperienza all’interno della Fondazione inizia nel 2018 al liceo, quando un’insegnante mi propose di prender parte alle Giornate FAI per le Scuole, vestendo per due giorni i panni del Cicerone.
Fu solo il principio di un’avventura lunga sette anni durante la quale ho avuto la possibilità di riscoprire e divulgare il patrimonio artistico e culturale del mio territorio, l’Abruzzo. Tutto questo è stato reso possibile grazie al progetto Apprendisti Ciceroni che ha accompagnato la mia formazione scolastica sin dal suo esordio, diventandone parte e riuscendo a completarla.
Attraverso una proficua sinergia tra insegnanti e Delegati Scuola, ho avuto modo di testare un modello di apprendimento esperienziale, ritrovando quanto studiato sui libri di testo nei numerosi sopralluoghi con professionisti del settore.
Il progetto mi ha educato alla memoria storica, offrendomi gli strumenti per sviluppare uno sguardo critico indispensabile per leggere il mondo d’oggi.
Ho capito come la memoria non sia solo un vuoto atto di commemorazione, ma un luogo d’incontro all’interno del quale si intrecciano esperienze, voci e letture che forgiano le persone che siamo.
Ma soprattutto, il Progetto mi ha permesso di incontrare altri volontari, animati dalla mia stessa passione.
L’orgoglio di esser parte di una grande Famiglia che si estende in ogni angolo del Paese è uno dei motivi principali per cui ad oggi continuo questo viaggio, come Capo Gruppo dei giovani di Vasto.
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