10 ottobre 2022
Il servizio pubblico non parte certo da zero nella sua attenzione ai temi ambientali e sociali. Quanto all’ambiente, la Rai è – solo per fare qualche esempio – l’emittente che da 18 anni propugna il risparmio energetico con "M'illumino di meno" nella trasmissione Caterpillar di Rai Radio2; è la tv delle “Linee” (Blu, Verde, Bianca); è la promotrice della recentissima campagna sulla “giusta energia”. E in campo sociale è l’emittente che rilancia tutte le campagne di raccolte fondi dell’associazionismo italiano; che ha dato allo sport paralimpico la pari dignità; che si è inventata i performer LIS per consentire alle persone sorde di vivere pienamente anche i più spettacolari eventi musicali. La nuova direzione nasce per dare forza ancora maggiore a questo impegno, facendo della sostenibilità un perno del nuovo piano industriale: sia sul piano dei contenuti offerti al pubblico, sia nei comportamenti “interni” dell’azienda (ad esempio nelle tecnologie usate per la produzione dei programmi, o nel funzionamento degli edifici che ospitano uffici, redazioni, studi).
Mi fa piacere sottolineare che la nostra collaborazione è così proficua e strutturata che va ben oltre la Settimana per i Beni Culturali: lavoriamo insieme a marzo per le Giornate FAI di Primavera, a maggio e a novembre per I Luoghi del Cuore, da giugno ad agosto per le Sere FAI d’Estate, a novembre per le Giornate dedicate alle scuole. Certo, la Settimana di ottobre è particolarmente importante, anche perché quest’anno ad essa si associa la raccolta fondi. A proposito, colgo l’occasione per ringraziare anche qui il FAI per la sensibilità dimostrata in primavera, quando scelse di rinunciare alla raccolta già accordata dalla Rai per lasciar posto alle iniziative di solidarietà destinate alla popolazione dell’Ucraina.
Nella Settimana dal 10 al 16 ottobre 2022 il FAI troverà ospitalità in molte trasmissioni Rai, soprattutto in quelle rivolte a una vasta platea di cittadini. È un vostro grande merito saper portare a tanti il messaggio di educazione alla bellezza. E in questo sentiamo una profonda vicinanza con la missione del servizio pubblico, perché anche per noi è essenziale che la qualità, la bellezza, i valori civili arrivino al massimo numero di persone: non ci si può accontentare di parlare alle “nicchie” di chi è già consapevole.
Chi in Rai lavora commette talvolta l’errore di dare per scontata la bellezza e l’importanza dei luoghi dove si trova a passare. Via Asiago è un gioiello dell’architettura di quasi un secolo fa ed è senza dubbio la sede di maggior prestigio, tra quelle romane e non solo, anche se viale Mazzini è il centro “politico” e Saxa Rubra quello dell’informazione. A me, al di là del pregio architettonico, colpisce il fatto che di lì sia letteralmente passata la Storia, quella con la S maiuscola: basti pensare che da uno dei suoi studi il Maresciallo Badoglio lesse l’8 settembre del 1943 il messaggio con il quale comunicava al Paese l’armistizio. Credo che l’esperienza dell’apertura sia senz’altro da ripetere, con altre sedi Rai che - più o meno ricche di storia - hanno tutte un rapporto stretto col loro territorio e ne sono ormai la memoria.
Non so se nella lista dei luoghi aperti possano essere inclusi anche luoghi di culto. Se così fosse, vorrei proporre un luogo che non è chiuso, ma è sostanzialmente ignoto al grande pubblico perché si trova in una zona molto periferica di Roma. È la chiesa Dives in Misericordia di Tor Tre Teste, al Casilino, a un passo dal Grande Raccordo Anulare. La ideò per il Giubileo del 2000 l’architetto statunitense Richard Meier, lo stesso che a Roma ha realizzato la teca di rivestimento dell’Ara Pacis. È un edificio in vetro e cemento bianco di straordinaria luminosità, che si sposa perfettamente alle abitazioni circostanti. Il FAI, con la sua grande capacità di richiamare l’attenzione sulle bellezze meno conosciute, potrebbe darle la notorietà che a mio avviso merita.
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