#FAIperilClima: Cosa fare per contrastare l’emergenza climatica?

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#FAIperilClima: Cosa fare per contrastare l’emergenza climatica?
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19 novembre 2021

Gli spunti di approfondimento emersi dal webinar "Cosa possiamo fare per contrastare l'emergenza climatica?" organizzato dal FAI dopo i negoziati della COP26 di Glasgow.

Si è svolto con grande partecipazione il webinar del FAI dedicato al cambiamento climatico, organizzato alla chiusura dei lavori della Conferenza delle parti delle Nazioni Unite - COP26 e al culmine della campagna #FAIperilClima.

Come ha ricordato in apertura il Vicepresidente del FAI Maurizio Rivolta questo appuntamento è nato per informare, ma soprattutto coinvolgere ognuno di noi a divenire attore del cambiamento mostrando quale decisivo impatto possono avere i cittadini, con le loro scelte quotidiane, sulle strategie di mitigazione e adattamento discusse a livello globale nella COP26. Le città, maggiormente responsabili delle emissioni che causano il riscaldamento globale, devono affrontare una grande sfida di cambiamento e la neo Assessore all’Ambiente del Comune di Milano, Elena Grandi, ha avviato l’incontro accennando all’impegno particolare della sua amministrazione nei prossimi anni, che ha messo la transizione ecologica al centro delle sue politiche e azioni.

Resilienza climatica e capacità di adattamento

Attivarsi è oggi una priorità e Sergio Castellari, Attaché-esperto clima e ambiente della Rappresentanza Permanente d’Italia alle Nazioni Unite, dopo aver riassunto un quadro dei rischi a cui il cambiamento climatico - tra siccità, ondate di calore ed eventi estremi - espone in particolare l’Europa ha parlato di resilienza climatica, ovvero della necessità per tutte le comunità di riorganizzarsi ed evolversi per affrontare il problema del riscaldamento globale con la necessaria prevenzione: monitorare, prevenire e mettere in sicurezza le persone e i territori. L’Italia è un Paese vulnerabile al cambiamento climatico - è un hot spot climatico a livello planetario - e questo richiede una capacità di adattamento “trasformazionale”, frutto di un approccio sistemico: questa crisi è l’occasione per trasformare in meglio il nostro ambiente, trasformando in meglio il nostro stile di vita.

L’effetto farfalla: l’impegno di ciascuno è ciò che manca per realizzare il cambiamento

Il cambiamento deve entrare nelle nostre vite. Grammenos Mastrojeni, Segretario Generale Aggiunto dell’Unione per il Mediterraneo, ha spiegato come la catena di trasmissione degli effetti, simboleggiata dal noto “effetto farfalla”, dimostri l’importanza dell’impegno personale. Oltretutto, questo cambiamento va solo a vantaggio della qualità della nostra della vita e in genere è anche economicamente conveniente, contrariamente a quanto siamo portati a immaginare. Occorre coinvolgere il pubblico in questo nuovo scenario fondato sul principio che “ciò che fa bene a noi, fa bene al pianeta”, in una redistribuzione equa e sana dei consumi che si riassume nell’equazione: benessere=sostenibilità=giustizia=pace.

Lo sviluppo sostenibile nel mondo

Musonda Mumba, Direttrice del Centro per lo Sviluppo Sostenibile di Roma dell’UNDP (United Nations Development Programme), in un breve intervento video ha portato il ragionamento oltre i confini nazionali raccontando politiche e progetti per favorire l’adattamento al cambiamento climatico nei paesi in via di sviluppo, e in particolare nel continente africano: un esempio concreto, la creazione di una filiera sostenibile per la produzione del caffè.

Crisi climatica: mitigazione e adattamento da toccare con mano nei Beni del FAI

L’incontro è stato l’occasione per raccontare, infine, l’esperienza e il contributo del FAI, che nei suoi Beni sempre più si confronta con gli effetti della crisi ambientale e li affronta, non solo con interventi strutturali su costruito e paesaggi, ma anche promuovendo nel pubblico, dai visitatori alle scuole, una cultura dell’ambiente e della sostenibilità nello spirito della sua missione educativa. Paola Candiani, Responsabile FAI Restauro e Conservazione, ha mostrato quali danni e problemi minacciano la tutela e la conservazione dei Beni e quali soluzioni il FAI sta adottando per mitigare il suo impatto e adattarsi al cambiamento climatico. Daniela Bruno, Vice Direttrice Generale FAI per gli Affari Culturali, ha raccontato invece i progetti messi in campo dal FAI sul fronte dell’educazione alla conoscenza dell’ambiente: dal Programma per le Scuole intitolato “Ambiente? Tutto ciò che ci circonda” alla stessa campagna #FAIperilClima che ha portato il pubblico del FAI a toccare con mano in 12 Beni, da Nord a Sud, gli effetti concreti della crisi ambientale sul territorio italiano, per diffondere conoscenza e accendere una coscienza nuova: ciò che è necessario per il cambiamento.

#FAIperilClima

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