Villa Imperiale Casanova fu edificata tra gli anni '60 e '80 del XVI Secolo.
Anticamente era circondata da un giardino che la villa dominava dall'alto. Prima di giungere all'ingresso ci si trovava davanti ad una grande peschiera conclusa da un vasto ninfeo, oggi scomparsi come del resto anche il secondo ninfeo, che si trovava dietro la villa e che era visibile già dopo aver superato il bel portale d'ingresso.
L'originaria scala conduceva alla loggia del piano nobile dove, con un ponte sospeso, si usciva e si raggiungeva un terzo ninfeo.
Primo proprietario fu, con tutta probabilità, Giovanni Spinola. La villa passò poi agli Imperiale e poco prima del 1830 ad un ricco mercante, il Casanova, il quale decise di tagliare tutti gli alberi del parco per sostituirli con una vigna.
Qui, nell'ottobre del 1799, ad una festa per lo sbarco di Napoleone al Frejus, Ugo Foscolo incontra Luigia Pallavicino, che, già sfigurata da un incidente a cavallo, diverrà la protagonista di una sua famosissima ode.
Oggi la villa, scomparsi gli affreschi e perso il parco che la circondava, conserva ancora tracce dell'antica bellezza nel suo originario volume dove ancora si leggono le logge del piano nobile, benché tamponate, negli ampi spazi interni e nei portali in pietra nera.