L’edificio, commissionato dal comm. Antonio De Leo nel 1910 e iniziato nel 1912, è il primo grande progetto di abitazione signorile a struttura antisismica, realizzato da Eugenio Mollino in Calabria. Egli è già un affermato ingegnere trentasettenne, proveniente dalla Regia Scuola di Applicazione degli Ingegneri poi confluita nel Politecnico di Torino. Il terremoto del 28 dicembre 1908 sarà il pretesto per la costruzione della nuova casa padronale della famiglia De Leo, che pur abitando una dimora costruita con criteri antisismici post 1783, decide una costruzione ex novo, in prossimità del Castello Ruffo, sul costone sovrastante la Marina di Bagnara. Con VILLA DE LEO Mollino privilegia un ritorno più classicista, in quello stile che si riaffermava a Torino con le Esposizione del 1902 e 1911. L’edificio, deve corrispondere ad una serie di esigenze formali e rappresentative, unendo a ciò l’applicazione dei criteri antisismici, nati con la Legge antisismica Nazionale del 1909. Per quest’ultimo motivo l’edificio avrà numerosi riconoscimenti dovuti alla pionieristica articolazione strutturale su tre livelli in pendenza, che garantiscono comunque i requisiti richiesti dalla nuova normativa. Piuttosto estraneo al dibattito contemporaneo, Eugenio Mollino fu infatti più concentrato all’aspetto razionale e funzionale della sua professione. La limitazione delle altezze, l’esiguità degli aggetti per i cornicioni, i balconi etc., si conformano alla morfologia del luogo e ai forti dislivelli, ma nel risultato finale producono un risultato di particolare valore formale, che all’esterno si esplicita nella decorazione lapìdea (perlopiù motivi fitomorfici e grottesche), alternata al bugnato che sottolinea la longitudinalità del fronte principale che si conclude a ovest, con una caratteristica “torretta panoramica”. Il bugnato è anche intervallato alle bellissime inferriate, di cui oggi rimangono a testimonianza i cancelli di accesso. L’interno cui si accede da un piccolo portico sottostante il terrazzo e contiguo ai locali della portineria, si articola al piano terreno, in una serie di ambienti di rappresentanza raccordati dalla grande hall; il secondo piano fuori terra, destinato alla zona notte, e il seminterrato, con accesso sulla retrostante via Pinno, destinato ai locali di servizio. La complessiva decorazione degli interni, lo studio dei sistemi di riscaldamento, degli infissi (è inedito l’utilizzo delle persiane avvolgibili, appositamente realizzate dalla ditta torinese Pestalozza), è stato diretto dallo stesso Mollino che ha personalmente disegnato numerosi elementi di mobilio e arredo. Degni di particolare attenzione anche i pavimenti in mosaico policromo, che con le ricercate vetrate di ispirazione Liberty, realizzate a Milano, caratterizzano l’edificio di Villa De Leo come primo esempio di abitazione signorile. Francesca Valensise
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