I Luoghi del Cuore
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TORRE PALEOLOGA

TORRE PALEOLOGA

SAN SALVATORE MONFERRATO, ALESSANDRIA

70°

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TORRE PALEOLOGA

La torre di San Salvatore Monferrato, con il suo caratteristico “buco”, è divenuta nel tempo il vero simbolo del paese. Fu costruita fra il 1410 e 1413 per volere del Marchese Teodoro II Paleologo. Alta 24 metri, in cima alla collina “della torre”, si presenta come un monolite con mattoni a vista con muri esterni di circa 7 metri di lunghezza e poco meno di 2 metri di spessore. A poco più di sette metri di altezza, sul lato volto verso Alessandria, quasi a forma di pera col picciuolo in alto, presenta un grande buco slabbrato di circa tre metri in basso ed uno in alto. Il grande foro non fu prodotto dalle cannonate dei nemici ma costituisce i resti del varco d’ingresso alla torre. Ai suoi piedi, staccata di circa un metro e mezzo, è presente un’altra costruzione alta circa 5 metri con muri laterali della stessa misura, una sorta di grosso dado, originariamente interrata, che costituiva la cisterna dell’acqua per le sentinelle. La torre non fu costruita per scopi offensivi o difensivi, ma come punto di osservazione e di segnalazione ad altre torri tramite fuochi, fumate, specchi e altri mezzi. Ancora tra il 1° e l’11 maggio 1859, durante le fasi iniziali della seconda guerra d’indipendenza, la torre venne utilizzata dall’esercito piemontese come punto di osservazione dei movimenti delle truppe e sulla sua sommità fu posta una stazione telegrafica e di segnalazione.

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La torre di San Salvatore Monferrato, con il suo caratteristico “buco”, è divenuta nel tempo il vero simbolo del paese. Fu costruita fra il 1410 e 1413 per volere del Marchese Teodoro II Paleologo. Alta 24 metri, in cima alla collina “della torre”, si presenta come un monolite con mattoni a vista con muri esterni di circa 7 metri di lunghezza e poco meno di 2 metri di spessore. A poco più di sette metri di altezza, sul lato volto verso Alessandria, quasi a forma di pera col picciuolo in alto, presenta un grande buco slabbrato di circa tre metri in basso ed uno in alto. Il grande foro non fu prodotto dalle cannonate dei nemici ma costituisce i resti del varco d’ingresso alla torre. Ai suoi piedi, staccata di circa un metro e mezzo, è presente un’altra costruzione alta circa 5 metri con muri laterali della stessa misura, una sorta di grosso dado, originariamente interrata, che costituiva la cisterna dell’acqua per le sentinelle. La torre non fu costruita per scopi offensivi o difensivi, ma come punto di osservazione e di segnalazione ad altre torri tramite fuochi, fumate, specchi e altri mezzi. Ancora tra il 1° e l’11 maggio 1859, durante le fasi iniziali della seconda guerra d’indipendenza, la torre venne utilizzata dall’esercito piemontese come punto di osservazione dei movimenti delle truppe e sulla sua sommità fu posta una stazione telegrafica e di segnalazione.

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