I Luoghi del Cuore
Il censimento dei luoghi italiani da non dimenticare

TEATRO CIVICO SUSA

SUSA, TORINO

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TEATRO CIVICO SUSA
Il desiderio di dotare la Città di Susa di un teatro venne espresso dai cittadini già nella prima metà del 1800. Vennero redatti diversi progetti: tre commissionati all'ing. Taricchi ( 1836, 1849, 1854) approvati e mai attuati ed altri del geometra Levis. Vari motivi, non ultimo quello economico, non permisero l'attuazione dei progetti. Nel 1859 le truppe francesi, intervenute a fianco dei Savoia contro l'Austria, sostarono a Susa. In quell'anno l'intendenza dell'esercito francese aveva fatto costruire parecchi forni destinati alla cottura del pane per le truppe nel cortile superiore del palazzo Civico di Susa. 5 a levante e 5 a ponente con in mezzo un larga corsia ricoperta con armatura di legno con lastre di latta. I forni non vennero mai adoperati. Il locale venne utilizzato (come riporta il Michele Buffa nel suo libro Susa nei tempi antichi e moderni 1904 Tipografia Gatti-Susa) da compagnie comiche di passaggio e da filodrammatici. Il passare degli anni deteriorò la struttura: infatti le lastre si staccavano, facevano rumore e suscitarono molte proteste dei cittadini. Ci fu una ennesima richiesta di costruire una sala per spettacoli ed adunanze, non osando chiamarla teatro poichè a quei tempi pochi dell'amministrazione erano propensi ad un simile progetto. Nel 1867 il geometra Giuseppe Levis allestì il progetto; furono appaltati i lavori agli imprenditori costruttori Pietro e Michele Campagna di Susa. L'edificio durante la costruzione venne modificato e divenne un teatro con due ordini di gallerie e 4 palchi di proscenio. Venne decorato dal pittore Andrea Bonini di Varallo. I volti de la danza, la musica, la poesia, la commedia e la fama furono dipinti dal pittore Gaudenzio Chiara, come pure il sipario:Il travaglioso passaggio dell'Imperatore Federico Barbarossa. Di quest'ultimo si conserva copia nella Sala Consiliare del Municipio di Susa. Nel già citato libro di Michele Buffa tali opere venivano attribuite al pittore Pietro Landriani. Il cavaliere Bartolomeo Giuliano ( a cui è dedicata l'attuale scuola media di Susa) espresse il suo plauso per la decorazione. Egli era docente all'Accademia di Brera e valente pittore. Il Teatro venne inaugurato il 6 dicembre 1868 dalla Compagnia Drammatica diretta da G.Battista Battistoni che vi rappresentò la commedia di Teobaldo Cicconi La rivincita. La compagnia vi rimase fino al carnevale 1869 facendo affari d'oro. Susa infatti a quei tempi era molto ricca. Nella città, che fu sede di Provincia dal 1815 al 1861, vi erano impiegati delle ferrovie ( la tratta Susa-Torino era stata inaugurata nel 1854), della Fell ( ferrovia che congiungeva Susa con la Francia passando per il Moncenisio, e che restò in funzione dal 1865 al 1871 quando fa inaugurato il tratto ferroviario Torino-Bussoleno-Modane attraverso il traforo del Frejus), impiegati del catasto, tecnici della costruenda ferrovia del Frejus, imprenditori e commercianti… Nel vestibolo del teatro fu scritto- su suggerimento di Michele Buffa- OMNIA VINCIT AMOR- per testimoniare come nulla può fermare la realizzazione di un'opera veramente desiderata: infatti l'amore per il teatro aveva superato tutti gli ostacoli. La costruzione del teatro diede il via a molte altre opere di pubblica utilità.
Il Teatro subì notevoli danni durante l'incendio del 1899. Gli scenari e parte del mobilio vennero sostituiti. Furono infatti commissionate quattro scene al cavalier Bosio, tre per sostituire quelle perdute nell'incendio ed una, chiamata tecnicamente comodino, che doveva sostituire il sipario La cacciata del Barbarossa ormai sciupato. Altre modifiche vennero apportate nel 1933 dall'ingegner Meano. Il

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Il desiderio di dotare la Città di Susa di un teatro venne espresso dai cittadini già nella prima metà del 1800. Vennero redatti diversi progetti: tre commissionati all'ing. Taricchi ( 1836, 1849, 1854) approvati e mai attuati ed altri del geometra Levis. Vari motivi, non ultimo quello economico, non permisero l'attuazione dei progetti. Nel 1859 le truppe francesi, intervenute a fianco dei Savoia contro l'Austria, sostarono a Susa. In quell'anno l'intendenza dell'esercito francese aveva fatto costruire parecchi forni destinati alla cottura del pane per le truppe nel cortile superiore del palazzo Civico di Susa. 5 a levante e 5 a ponente con in mezzo un larga corsia ricoperta con armatura di legno con lastre di latta. I forni non vennero mai adoperati. Il locale venne utilizzato (come riporta il Michele Buffa nel suo libro Susa nei tempi antichi e moderni 1904 Tipografia Gatti-Susa) da compagnie comiche di passaggio e da filodrammatici. Il passare degli anni deteriorò la struttura: infatti le lastre si staccavano, facevano rumore e suscitarono molte proteste dei cittadini. Ci fu una ennesima richiesta di costruire una sala per spettacoli ed adunanze, non osando chiamarla teatro poichè a quei tempi pochi dell'amministrazione erano propensi ad un simile progetto. Nel 1867 il geometra Giuseppe Levis allestì il progetto; furono appaltati i lavori agli imprenditori costruttori Pietro e Michele Campagna di Susa. L'edificio durante la costruzione venne modificato e divenne un teatro con due ordini di gallerie e 4 palchi di proscenio. Venne decorato dal pittore Andrea Bonini di Varallo. I volti de la danza, la musica, la poesia, la commedia e la fama furono dipinti dal pittore Gaudenzio Chiara, come pure il sipario:Il travaglioso passaggio dell'Imperatore Federico Barbarossa. Di quest'ultimo si conserva copia nella Sala Consiliare del Municipio di Susa. Nel già citato libro di Michele Buffa tali opere venivano attribuite al pittore Pietro Landriani. Il cavaliere Bartolomeo Giuliano ( a cui è dedicata l'attuale scuola media di Susa) espresse il suo plauso per la decorazione. Egli era docente all'Accademia di Brera e valente pittore. Il Teatro venne inaugurato il 6 dicembre 1868 dalla Compagnia Drammatica diretta da G.Battista Battistoni che vi rappresentò la commedia di Teobaldo Cicconi La rivincita. La compagnia vi rimase fino al carnevale 1869 facendo affari d'oro. Susa infatti a quei tempi era molto ricca. Nella città, che fu sede di Provincia dal 1815 al 1861, vi erano impiegati delle ferrovie ( la tratta Susa-Torino era stata inaugurata nel 1854), della Fell ( ferrovia che congiungeva Susa con la Francia passando per il Moncenisio, e che restò in funzione dal 1865 al 1871 quando fa inaugurato il tratto ferroviario Torino-Bussoleno-Modane attraverso il traforo del Frejus), impiegati del catasto, tecnici della costruenda ferrovia del Frejus, imprenditori e commercianti… Nel vestibolo del teatro fu scritto- su suggerimento di Michele Buffa- OMNIA VINCIT AMOR- per testimoniare come nulla può fermare la realizzazione di un'opera veramente desiderata: infatti l'amore per il teatro aveva superato tutti gli ostacoli. La costruzione del teatro diede il via a molte altre opere di pubblica utilità.
Il Teatro subì notevoli danni durante l'incendio del 1899. Gli scenari e parte del mobilio vennero sostituiti. Furono infatti commissionate quattro scene al cavalier Bosio, tre per sostituire quelle perdute nell'incendio ed una, chiamata tecnicamente comodino, che doveva sostituire il sipario La cacciata del Barbarossa ormai sciupato. Altre modifiche vennero apportate nel 1933 dall'ingegner Meano. Il
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