I Luoghi del Cuore
Il censimento dei luoghi italiani da non dimenticare
SARCOFAGO DI ATELLA

SARCOFAGO DI ATELLA

MELFI, POTENZA

558°

POSTO

37

VOTI
Condividi
SARCOFAGO DI ATELLA
il Sarcofago, si può ammirare nel museo archeologico nazionale "Pallottino" di Melfi (dato in prestito dal Museo Nazionale di Napoli). La storia di questo sarcofago è stata raccontata da Antonio Piacentini di Barile, appassionato di storia lucana: "Da una mia breve ricerca storica, da appassionato di Storia Lucana, il Geologo e Storia Giuseppe De Lorenzo, ci riferisce che il Sarcofago di Atella, fu trovato nel 1740 in agro di Atella, in località "Serra", ex proprietà De Robertis, prospiciente il "trattura regio" che portava a Venosa". Inizialmente il sarcofago fu deposto nella chiesa di San Nicola di Atella, presso la porta cittadina rivolta verso Rionero. Durante il suo trasporto su un carro agricolo in paese, il pesante blocco di marmo si "ammuccò", cioè si rovesciò di lato, finì nel ruscello Imperatore e si produsse una lesione visibile sul fianco sinistro. Successivamente il sarcofago venne portato a Barile nell'antico Palazzo Caracciolo baronale del Principe Torella, di cui "Cittadini" erano amministratori. Si narra che l'abate napoletano Domenico Tata (1723 - 1794), professore di fisica e matematica presso l'Università partenopea, vinto dal desiderio di "vedere la patria di Orazio Flacco", compì nella primavera del 1777, all'età di 54 anni, un viaggio nella zona del Vulture, invitato dal principe di Torella e duca di Lavello, Giuseppe Caracciolo. Il Tata, ebbe modo di ammirare e far disegnare un bellissimo sarcofago, rinvenuto presso Atella nel 1740, riproponendosi di illustrarlo, una volta rientrato a Napoli. Questo Sarcofago venne ammirato nel 1832 dall'Archeologo e Ciambellano della Principassa del Galles, Keppel Craven, il quale fece una tappa a Barile, durante il suo viaggio in Basilicata, facendolo conoscere a tutti gli scienziati e inviando il suo disegno all'Istitut de Correspondance Archeologique. Anche il Cavalier Lombardi, fece eseguire un disegno che inviò all'Istituto, ma con qualche variante. Infine, l'archeologo Francese Raoul Rochette e successivamente l'illustre prussiamo Panofka (nel 1852), uno dei direttori del museo di Berlino scrissero delle recensioni per far conoscere a tutto il mondo il sarcofago di "Barile". Nel 1889, lo Storico Lucano Angelo Bozza nella sua opera "il Vulture, ovvero brevi notizie di Barile e delle sue colonie" conferma la presenza del Sarcofago nell'antico Palazzo Baronale di proprietà della famiglia Cittadini. Su sollecitazione del Sindaco di Barile, il quale era preoccupato dello stato di conservazione del reperto, venne venduto da Antonio Cittadini, nel 1897, al Museo Nazionale di Napoli". Fonte: Lucaniineuropa

Gallery

Scheda completa al 100%
Arricchisci o modifica questa scheda

Esiste già una scheda per questo luogo?
Segnalaci se questa scheda è un duplicato.

I contenuti di questa scheda sono generati dagli utenti e non riflettono un giudizio del FAI sul luogo.
Il FAI non è responsabile dell’eventuale violazione di copyright delle immagini pubblicate.
Contenuti impropri e utilizzi non corretti delle immagini possono essere segnalati a: iluoghidelcuore@fondoambiente.it.
Questo luogo è stato votato anche nel:
Censimento 2022

558° Posto

37 Voti
Censimento 2020

7,922° Posto

18 Voti
0

Scopri altri luoghi vicini

583°
12 voti

Castello, rocca

CASTELLO FEDERICIANO CHIESA S.MARGHERITA

MELFI, POTENZA

584°
11 voti

Chiesa

CHIESETTA DELLA MADONNA DI MACERA

MELFI, POTENZA

585°
10 voti

Edificio civile

PORTA VENOSINA

MELFI, POTENZA

583°
12 voti

Chiesa

CASTELLO DI MELFI

MELFI, POTENZA

Scopri altri luoghi simili

23°
9,754 voti

Monumento, statua, elemento architettonico

MADONNA IMMACOLATA DEL TESORO DI S. MATTEO NEL DUOMO SALERNO

SALERNO

44°
6,441 voti

Monumento, statua, elemento architettonico

SORGENTI DEL FIZZO E PONTE CARLO III (ACQUEDOTTO CAROLINO)

MOIANO, BENEVENTO

205°
776 voti

Monumento, statua, elemento architettonico

LE MURA VENETE DI BERGAMO

BERGAMO

236°
555 voti

Monumento, statua, elemento architettonico

ORGANO MONUMENTALE "LA GRASSA"

TRAPANI

Registrati alla newsletter
Accedi alle informazioni per te più interessanti, a quelle inerenti i luoghi più vicini e gli eventi organizzati

SARCOFAGO DI ATELLA

MELFI, POTENZA

Condividi
SARCOFAGO DI ATELLA
il Sarcofago, si può ammirare nel museo archeologico nazionale "Pallottino" di Melfi (dato in prestito dal Museo Nazionale di Napoli). La storia di questo sarcofago è stata raccontata da Antonio Piacentini di Barile, appassionato di storia lucana: "Da una mia breve ricerca storica, da appassionato di Storia Lucana, il Geologo e Storia Giuseppe De Lorenzo, ci riferisce che il Sarcofago di Atella, fu trovato nel 1740 in agro di Atella, in località "Serra", ex proprietà De Robertis, prospiciente il "trattura regio" che portava a Venosa". Inizialmente il sarcofago fu deposto nella chiesa di San Nicola di Atella, presso la porta cittadina rivolta verso Rionero. Durante il suo trasporto su un carro agricolo in paese, il pesante blocco di marmo si "ammuccò", cioè si rovesciò di lato, finì nel ruscello Imperatore e si produsse una lesione visibile sul fianco sinistro. Successivamente il sarcofago venne portato a Barile nell'antico Palazzo Caracciolo baronale del Principe Torella, di cui "Cittadini" erano amministratori. Si narra che l'abate napoletano Domenico Tata (1723 - 1794), professore di fisica e matematica presso l'Università partenopea, vinto dal desiderio di "vedere la patria di Orazio Flacco", compì nella primavera del 1777, all'età di 54 anni, un viaggio nella zona del Vulture, invitato dal principe di Torella e duca di Lavello, Giuseppe Caracciolo. Il Tata, ebbe modo di ammirare e far disegnare un bellissimo sarcofago, rinvenuto presso Atella nel 1740, riproponendosi di illustrarlo, una volta rientrato a Napoli. Questo Sarcofago venne ammirato nel 1832 dall'Archeologo e Ciambellano della Principassa del Galles, Keppel Craven, il quale fece una tappa a Barile, durante il suo viaggio in Basilicata, facendolo conoscere a tutti gli scienziati e inviando il suo disegno all'Istitut de Correspondance Archeologique. Anche il Cavalier Lombardi, fece eseguire un disegno che inviò all'Istituto, ma con qualche variante. Infine, l'archeologo Francese Raoul Rochette e successivamente l'illustre prussiamo Panofka (nel 1852), uno dei direttori del museo di Berlino scrissero delle recensioni per far conoscere a tutto il mondo il sarcofago di "Barile". Nel 1889, lo Storico Lucano Angelo Bozza nella sua opera "il Vulture, ovvero brevi notizie di Barile e delle sue colonie" conferma la presenza del Sarcofago nell'antico Palazzo Baronale di proprietà della famiglia Cittadini. Su sollecitazione del Sindaco di Barile, il quale era preoccupato dello stato di conservazione del reperto, venne venduto da Antonio Cittadini, nel 1897, al Museo Nazionale di Napoli". Fonte: Lucaniineuropa
Campagne in corso in questo luogo
Storico campagne in questo luogo
I Luoghi del Cuore
2020, 2022
Registrati alla newsletter
Accedi alle informazioni per te più interessanti, a quelle inerenti i luoghi più vicini e gli eventi organizzati
Tutto questo non sarebbe possibile senza di te
Tutto questo non sarebbe possibile senza di te