In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.

Il Museo Civico di Niscemi è il risultato della perseverante volontà di due associazioni (Lions Club e Centro di educazione ambientale di Niscemi), il giusto riconoscimento dell'unione Europea che ha speso oltre quattro milioni di euro per la ristrutturazione e la ferrea volontà di Comune e Soprintendenza di Caltanissetta che hanno consentito di rendere fruibile al pubblico un luogo dentro il quale storia, cultura, tradizione e ambiente trovano un posto degno di rappresentare la Comunità. In un Chiostro che fu dei Monaci Francescani,è aperto uno dei musei più interessanti della Sicilia.

La sughereta di Niscemi costituisce un antico relitto di querceto termofilo mediterraneo. Essa, a partire dall'ultimo periodo post-glaciale, circa 10.000 anni fa, porta i segni della presenza umana. Già nella preistoria vi si insediarono popolazioni primitive attirate dalla salubrità del posto e dalle sorgenti. Con i Normanni avviene l'affidamento dei feudi in ricompensa ai servigi forniti nella lotta ai musulmani. Fu così che le terre di Niscemi furono concesse alla nobile famiglia piacentina dei Branciforte. Per almeno tre secoli la foresta si mantenne florida, popolata da lupi, daini, cinghiali e carnivori. Una svolta a questo equilibrio si ebbe agli inizi del 1600 quando i suddetti signori ottennero la licenza a popolare il feudo. Nel XX sec. l'interesse per il bosco era legato al

commercio del sughero. Negli anni Cinquanta si effettuarono massicci impianti con eucalipti che sostituirono del tutto o in parte le specie autoctone. Nel prosieguo degli anni le attività subericole quasi si azzerarono.Fu solo grazie all'azione di un gruppo di ambientalisti locali che si riuscì a fare approvare, con D.A. del 25 luglio 1997 della Regione Siciliana, il progetto per l'istituzione della Riserva Naturale Orientata che venne ufficialmente inaugurata il 19 ottobre del 2007, con l'intervento delle autorità regionali e la massiccia partecipazione della popolazione. Su una superficie di tremila metri quadrati sono stati ricreati gli ambienti del passato: dalla casa del contadino alla stalla, dalla bottega del fabbro a quella del falegname e così vie per tutte le attività oggi quasi completamente scomparse. Una sezione è interamente dedicata alla storia naturale del territorio, dove flora e fauna trovano un collocamento sapientemente studiato. Col refettorio dei monaci abbellito da affreschi e oggi adibito ad auditorium, una caffetteria per il ristoro e l'utilizzo di audioguide, è in grado di ospitare incontri e manifestazioni di ogni genere. Le pinacoteche poi aggiungono un ulteriore motivo che spinge tante persone a visitare questa nuova, ma già bene avviata struttura.

COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?

L'itinerario pensato per le Giornate FAI di Primavera tra Museo e Sughereta intende far conoscere il patrimonio storico e naturalistico di Niscemi attraverso due beni simbolo: il Museo civico e la Sughereta. La prima tappa è il Museo civico di Niscemi in cui sono esposti esemplari di flora e fauna locale con la ricostruzione di ambienti, diorami, in parte esistenti e in parte devastati dall'uomo. Al Museo verranno inaugurate ed esposte al pubblico nuove collezioni donate da privati che arricchiscono la narrazione del profilo storico e antropologico della comunità niscemesi. Alla Sughereta si proporrà un Sentiero didattico che attraversa una foresta chiusa in cui vegetano vetuste querce e nidifica la poiana. Al termine si raggiunge la "pianta mosaica", una quercia che supera i 6 metri di circonferenza ed è da ritenere la quercia da sughero più grande e longeva d'Europa, con una età stimata di circa 4 secoli. Essa rappresenta un relitto di una selva immensa che si estendeva anticamente nella Sicilia centro-meridionale.

Testo scritto da dott. Vincenzo Liardo

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