Pamparato, situata sulle antiche vie di transito tra Piemonte e Mar Ligure, è una apprezzata località turistica soprattutto nel periodo estivo, ma anche durante l’inverno, grazie ad alcune stazioni sciistiche dislocate nelle vicinanze (Garessio 2000, Viola Saint Grée e San Giacomo di Roburent).
Di epoca romana, la città passò nei secoli dal marchesato di Ceva a quello di Asti, venne contesa fra Savoia, Angiò, Visconti, Acaja e Monferrato, passando di mano più e più volte, subendo le lotte interne fra i fautori di una o di un'altra fazione. Il territorio è ricco di monumenti: il Castello risalente al XVIII secolo e la Parrocchia di San Biagio, posta in prossimità; la cappella di San Bernardo, situata nei boschi di castagni, con splendidi affreschi del 1482; l’oratorio di Sant’Antonio in stile barocco piemontese e il santuario dell’Assunta in frazione Arotte; la parrocchia di Santa Maria nella frazione Serra e il Ponte Murato, detto anche Ponte Romano, dove si trova il dipinto che ricorda il transito della Sacra Sindone.
Il nome Pamparato deriva dal latino panis paratus che significa pane condito. La produttività e la fertilità del terreno rendevano facile in passato la produzione di prodotti alimentari, in particolare da forno. Ancora oggi si possono degustare i tipici Biscotti di Pamparato, secondo la leggenda i preferiti dal Conte di Cavour, tradizionali paste di mais che vengono preparate dove si respira un’atmosfera antica che riporta alla memoria ricordi e profumi.