Percorsa la scalinata intitolata a Lucio Marineo, in via Santa Maria dei Greci, sorge l'inconfondibile Palazzo barocco della famiglia Ventimiglia, citato nel romanzo di Mastro Don Gesualdo. Nel prospetto è collocata una lapide marmorea con la scritta: casa Mastro Don Gesualdo Motta. Di particolare pregio architettonico è il portale d'ingresso lavorato in pietra locale e le inferriate dei balconi.
Oggi ospita la "Casa della Memoria e delle Arti".
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