Gli ingegneri forlivesi Ernesto Manuzzi e Vincenzo Pantoli iniziarono nel 1886 e proseguirono fino ai primi anni del Novecento la costruzione del palazzo destinato a essere la sede della Cassa dei Risparmi, l'istituto di credito fondato a Forlì nel 1839 e precedentemente ospitato in altri edifici della città. Il portico che si affaccia su corso della Repubblica è caratterizzato da otto campate a pianta quadrata con archi a tutto sesto che rimandano alle architetture rinascimentali. Risalgono al 1958-1959 gli otto cancelli in ferro battuto, rame e bronzo delle arcate del portico realizzati dalla Cooperativa Fabbri Ferrai su disegno dell'artista forlivese Francesco Olivucci (1899-1985) con l'elegante motivo della api stilizzate, simbolo di laboriosità e produttività, ai quali il restauro del 2003 ha restituito l'originale preziosità. Sotto il portico spicca anche la lunetta con il bassorilievo in ceramica del faentino Pietro Melandri che presenta un San Giorgio che uccide il drago.