Piazza Castello, a ridosso del Ricetto, ha subito nel corso dei secoli diversi interventi di modifica. L’originario impianto è ancora ben rilevabile dalle mappe catastali del 1805 e 1811: da lì a pochi anni l’aspetto della piazza e della parte di Ricetto che vi si affacciava vennero rivoluzionati. Nel 1816 il Comune di Candelo decise che c’era la necessità di un nuovo palazzo comunale; per costruire l’edificio, ispirato dall’architettura neoclassica come da progetto dell’architetto Nicola Tarino, si dovettero abbattere parte delle cellule del Ricetto a ridosso del lato delle mura su cui sorge oggi il palazzo; nello stesso tempo la piazza assunse la forma attuale: furono abbattute alcune case e l’edificio fortificato detto Rivellino (al cui interno, ancora nel 1574, si tenevano le riunioni della Credenza), originariamente situato di fronte alla torre-porta d’ingresso al borgo per impedire il posizionamento delle macchine d’assedio davanti all’ingresso principale del borgo, mentre il fossato a secco che correva lungo questo lato del Ricetto venne interrato già durante il periodo napoleonico, in quanto già dal 1700 aveva perso le sue funzioni difensive.